Superbonus, società di revisione scrive ai beffati da Sgai: «Vi salviamo dal Fisco», ma è un indagato
L’offerta arrivata in questi giorni ad alcuni clienti del Consorzio Sgai sembra proprio impossibile da rifiutare: una società di revisione disposta a difenderli dagli accertamenti dell’Agenzia delle Entrate gratuitamente e, addirittura, in caso di soccombenza, a farsi carico di versare quanto chiesto dal Fisco.
Peccato che a firmarla sia uno degli indagati dalla Procura di Napoli: asseverava i crediti per conto del Consorzio Sgai stesso.
Per le centinaia di persone beffate dalla società napoletana a cui avevano affidati i lavori con il Superbonus, la corsa ad ostacoli tra inchieste giudiziarie, problemi col Fisco, cantieri abbandonati, sembra non finire mai.
Pochi giorni fa alcuni hanno ricevuto una raccomandata dalla Best Revision, società di revisione con sede a Napoli. Il titolo: “Sanatoria dei crediti fiscali da voi ceduti con sconto in fattura”.
Nell’incipit si mette subito in chiaro che la società sta dalla parte del cliente, “la sua esperienza con il super bonus 110% certamente non è stata delle migliori, il Consorzio Sgai ha incamerato i crediti mediante lo sconto in fattura, ma non sono mai stati utilizzati perché purtroppo l’attività si è fermata e con essa i lavori”.
L’assistenza gratuita
Dopo aver citato la legge di febbraio, in cui sono stati “salvati” coloro che non sono riusciti a finire in tempo i lavori - l’Agenzia delle Entrate non chiederà conto dei crediti precedenti al 31 dicembre 2023 - la Best Revision precisa di aver selezionato i nominativi a cui scrivere, dando così diritto: “ad essere assistito a titolo totalmente gratuito se l’Agenzia delle Entrate dovesse, erroneamente, pretendere la restituzione in denaro dei crediti d’imposta per il mancato completamento dei lavori”, e “ad avere la garanzia che in caso di soccombenza ci accolleremo integralmente il versamento di quanto richiesto dall’agenzia delle Entrate”, e garantisce gli stessi servizi pure se il cliente volesse invece farsi assistere dal suo commercialista.
E ancora, in grassetto: “Lo ripeto, per la nostra attività non dovete pagare Nulla!”. Da dove arriverebbe il guadagno? Lo si spiega nella riga successiva.
“La nostra contropartita sarà l’assorbimento dei crediti di imposta non ancora scaduti, e non utilizzati dal Consorzio Sgai”.
E poi l’affondo, più minaccioso, “se intende rinunciare a questa tutela” dovrà comunicarlo via pec o via mail entro il 2 aprile 2024.
La firma è di Gianluca Biondi, commercialista di Napoli, indagato per associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni allo Stato nell’ambito dell’inchiesta Sgai.
Per la Procura sarebbe colui che poneva i visti di conformità sui moduli per la cessione del credito e li trasmetteva in via telematica.
Insomma, per gli inquirenti era un tassello fondamentale della presunta truffa, eseguendo uno dei passaggi fondamentali che andavano poi a formare i 109 milioni di crediti inesistenti.
Il legale: «Tenetevi alla lontana»
«Una comunicazione incomprensibile, e firmata per altro da chi asseverava i crediti. È necessario tenersene alla lontana», sostiene l’avvocato Maria Bruschi.
Alcuni suoi clienti hanno ricevuto la lettera della Best Revision, e immediata è partita la risposta dello studio legale, con cui ha diffidato la società dal muovere qualsiasi passo per conto dei suoi clienti.
«Risulta firmatario della raccomandata, in quanto amministratore unico di Best Revision Srls, il dott. Gianluca Biondi, uno degli imputati nel processo contro Sgai pendente di fronte al Tribunale di Napoli, in palese conflitto di interessi con le attività proposte dalla società che rappresenta», si legge nella diffida.
«Ogni attività non autorizzata dai miei assistiti non verrà tollerata e gli stessi si riservano ogni tutela in sede civile e penale», è un estratto della lettera inviata dal legale alla Best Revision.
Per la società di Napoli, stando al suo sito, lavora anche Gennaro Cozzolino, indagato dalla Procura partenopea come il collega. Sui due, e su altre 15 persone, pende la richiesta di rinvio a giudizio, su cui si esprimerò i Gup a luglio.