Frana sull’A23, autostrada chiusa al traffico per ore: riaperta una corsia nel pomeriggio
PONTEBBA. Autostrada chiusa dalla mattinata di lunedì primo aprile, tra Pontebba e Carnia in direzione sud, a causa di una frana che, attorno alle 6 del mattino, si è staccata dal monte Valaconin ed è finita sulla corsia Sud dell’A23, all’altezza del chilometro 64.
Messa in sicurezza
Per lo sgombero e la messa in sicurezza si è reso necessario l’intervento dei vigili del fuoco di Tarvisio e Gemona e di una decina di mezzi (con sei squadre di tecnici) messi a disposizione dalla Direzione del Nono Tronco di Udine di Autostrade per l’Italia. Sul posto anche la polizia stradale per la gestione dei flussi di traffico. Inevitabili i disagi per automobilisti e autisti di mezzi pesanti.
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Luogo e possibili cause
La frana si è verificata subito dopo la galleria di Campiolo, fra i Comuni di Moggio Udinese e Amaro. Stando alle prime ipotesi degli esperti, è stata messa in moto dalle forti piogge registrate in settimana che, tra l’altro, si sono intensificate proprio nella giornata di lunedì primo aprile.
Non si può nemmeno escludere che sia stata favorita dalla scossa di terremoto di 4.1 gradi della scala Richter che ha colpito le Prealpi friulane nella notte tra mercoledì e giovedì della scorsa settimana. I massi caduti, alcuni dei quali di grosse dimensioni, sono finiti contro il guard-rail che divide le carreggiate autostradali. Il masso più grande, fortunatamente, non ha coinvolto alcun veicolo, ma i detriti più piccoli hanno colpito tre macchine, danneggiandone vetri e carrozzeria. Nessuno è rimasto ferito.
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La riapertura
La chiusura di entrambe le direzioni di marcia, sempre nel tratto tra Pontebba e Carnia in direzione Udine, si è protratta per ore e, successivamente, verso le 17, è stata attivata una corsia in deviazione sulla carreggiata opposta a quella interessata dalla frana. Pertanto, i veicoli hanno poi potuto transitare su una corsia per senso di marcia.
Il provvedimento è stato adottato, dopo il completamento delle operazioni di ripristino del piano viabile, in via precauzionale, in attesa di definire, di concerto con gli Enti territoriali con cui Autostrade per l’Italia è in contatto dalle prime d’ore di lunedì primo aprile, gli interventi necessari per la definitiva messa in sicurezza del fronte franoso (che è esterno alle competenze della società autostradale) che ha causato la temporanea chiusura del tratto dell’A23. In base alle verifiche condotte anche dal personale dalla Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia non si sono registrate altre frane lungo l’arteria autostradale.
Sindaco
«La frana ricade nel territorio del nostro Comune – spiega il sindaco di Amaro Laura Zanella –, tra i massi caduti, ce n’era anche uno di diversi metri cubi. In sostanza, la società autostrade, che sta operando assieme alla polizia stradale, ha inviato su un geologo che ha già fatto un primo sopralluogo per capire quale fosse la situazione. È emerso che ci sono ancora dei massi nella parte alta, per circa quattro metri cubi. Non sembrano pericolanti, ma vanno comunque messi in sicurezza. C’è poi qualcosa di più piccolo che però, anche in caso di caduta, dovrebbe rimanere nella zona della montagna, senza raggiungere l’autostrada».
Strada militare chiusa
«Noi, nel frattempo – prosegue la prima cittadina di Amaro – abbiamo chiuso anche la strada militare a uso pubblico di Amaro e Campiolo che unisce Amaro a Moggio ed è lunga circa tre chilometri. Tra l’altro, l’anno scorso era stata asfaltata e, in quell’occasione, erano stati fatti anche interventi di messa in sicurezza del versante (con la posa di reti paramassi) perché un altro masso era già caduto lo scorso anno, per fortuna senza fare danni, in un’area adiacente a un parcheggio».
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