Quanto ci manchi Alexis Sanchez: la “carezza” del Niño ha colpito il Friuli
UDINE. Prima l’annuncio personalizzato da parte dello speaker dello Stadio Friuli - Bluenergy Stadium, pronto a chiamarlo tra gli applausi come quando arrivò in questa terra, nel lontano 2008, neppure ventenne: il Niño Maravilla.
Poi un particolare che molti hanno notato lunedì, il suo distacco nel momento dei festeggiamenti oggettivamente smodati per una squadra che guida la graduatoria con 14 punti di vantaggio sulla seconda e che meno di un anno fa giocava la finalissima di Champions League e che l’altra sera ha sconfitto all’ultimo minuto, o quasi, la 15ª della classe. Sì, quin - di - ce - si - ma.
Che è successo? Che è successo, vorremmo chiedere all’ad nerazzurro, Beppe Marotta, anche lui ebbro di felicità in tribuna centrale? Forse le scorie dell’affare Samardzic, saltato la scorsa estate per colpa degli spiccioli che mancano in cassa?
Certo è che tra gente che si arrampicava sul muretto della panchina per esultare verso la tribuna in giacca e cravatta, tal Massimiliano Farris, riferiscono le cronache, l’insospettabile vice di Simone Inzaghi dai tempi della Under 19 della Lazio, e i coretti di dileggio da parte di una Curva Nord (interista) sotto osservazione da parte della Digos per ben altre implicazioni – altro che l’innocente «Serie B, Serie B» ospiti nella casa della povera Udinese –, non ha potuto che fare piacere il comportamento di Alexis Sanchez, idolo che da queste parti se ne andò troppo presto per inseguire i suoi sogni al Barcellona, mentre qui si giocavano i preliminari per accedere al tabellone principale della Champions.
Altri tempi, si dirà. Anzi, lo dice la classifica che abbiamo tirato in ballo prima e che vede i bianconeri con due soli punti di vantaggio sulla zona retrocessione e che si trovano a fare i conto con una penuria di soluzioni disperante, messa a nudo contro la capolista dalla squalifica di Lorenzo Lucca. Mister Cioffi per cercare scalfire il muro nerazzurro si è inventato Thauvin “falso 9”, ritrovandosi a fine gara con zero punto in tasca e il francese infortunato. Al pari di Davis. Mentre Brenner cerca di proporsi ai livelli del massimo campionato italiano, là dove Isaac Success pare aver fatto il proprio tempo, tra atteggiamenti sbagliati e qualche chilo di troppo.
Quanto farebbe comodo adesso un Alexis Sanchez. L’hanno pensato tutti coloro che si sono accorti della carezza che il cileno ha voluto riservare al Friuli sul suo profilo Instagram, postando prima una foto con la maglia dell’Inter, poi una d’archivio con il bianconero addosso, per finire con un video che alterna le sue immagini interiste di lunedì sera a quelle di repertorio con l’Udinese.
Tanti i tifosi, anche cileni, che l’hanno invitato a valutare una chiusura del cerchio. «Torna all’Udinese e sii felice», gli ha suggerito uno. «Noi ci siamo Niño, quando torni?», ha aggiunto Giacomo postando due cuori, uno bianco, l’altro nero, magari sapendo che Alexis è proprietario di un’azienda vitivinicola dei Colli Orientali. Ci siamo. È un augurio: l’Udinese adesso più che altro deve restare in Serie A. Poi potrebbe anche pensare a Sanchez.