A Sedegliano la magia dei tulipani: ecco il giardino fra fede e bellezza
In principio, a tingersi di mille colori fu un fazzoletto di terra ritagliato accanto alla chiesa ortodossa a San Lorenzo di Sedegliano.
Poi, i tulipani della Comunità rigenerativa Aps, coltivati dai volontari in maniera totalmente naturale senza pesticidi o sostanze chimiche per ornare i vasi dedicati alla Madonna, sono diventati decine di migliaia e, oggi, il giardino dei tulipani è un punto di ritrovo dei volontari impegnati nella piccola comunità ortodossa che conta quasi due centinaia di fedeli, ma anche di persone svantaggiate che in quel giardino trascorrono ore di svago e di rigenerazione.
«Coltiviamo quel terreno in maniera totalmente ecosostenibile» racconta Alice Mattiussi, 24 anni, studentessa universitaria di Codroipo, volontaria all’interno dell’associazione che gravita intorno alla figura del parroco, don Petru Filipescu, e della moglie Luisa. Nel 2022 è nata la Comunità in fiore con 17 mila bulbi di tulipani, giacinti e narcisi.
«Al momento, abbiamo più di 50 mila bulbi che facciamo arrivare dall’Olanda, ma anche da Polonia, Romania, cerchiamo le varietà più pregiate – spiega Alice –: i tulipani a forma di peonia, o di narciso, i Bridal Crown, utilizzando concimi biologici senza sfruttare la terra, ma rigenerandola». Oltre ai tulipani, ci sono fresie, gigli, dalie, ma anche peonie e ci sono le colture ortive. Trattandosi di un’associazione che non ha scopo di lucro, i fiori vengono ceduti ai visitatori previa offerta».
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Fra tutti i fiori coltivati, i tulipani al momento sono quelli che catturano maggiormente l’attenzione dei visitatori regalando un colpo d’occhio che, spesso, finisce per essere immortalato dagli smartphone nei selfie, così come succede nella coltivazione di Rive d’Arcano.
«Al momento sono alla loro massima fioritura e, probabilmente, questo sarà l’ultimo fine settimana in cui li si potrà ammirare» aggiunge Alice. Nel 2023 è stato svelato anche il progetto dell’Orto comunitario con serre intelligenti, colture e semi biologici, una comunità terapeutica che viene utilizzata per la riabilitazione fisica, psicologica e cognitiva.
Dietro al lavoro della terra che richiede il lavoro fisso di almeno tre persone più altre tre e altre tre saltuarie, la Comunità rigenerativa propone ben più di una tecnica agricola, ma un rapporto con la terra improntato al rispetto.
La coltivazione infatti prevede la protezione de microrganismi del suolo evitando tecniche invasive come lo scavo, la copertura permanente del terreno con sostanze organiche, la piantagione permanente del terreno così le piante continuano la fotosintesi e accumulano carbonio nel terreno, la difesa del suolo dall’erosione e dalla desertificazione.