Gesteco, Redivo fino al 2026: «Vogliamo andare in serie A1»
CIVIDALE. Redivo sindaco, fino al 2026. È, di fatto, un mandato sportivo a vita quello che legherà per altri due anni i destini di Lucio Redivo e della UEB Gesteco.
L’annuncio, a sorpresa, nella serata di venerdì 19 aprile: il trentenne argentino continuerà a legiferare in Friuli. Ancora e ancora. Sposato in toto il progetto ducale e strozzati sul nascere possibili rumors legati a una sua candidatura per nuove cariche, altrove.
Non solo: perché al rinnovo, il nazionale albiceleste ha voluto aggiungere parole di spinta per la sua squadra in vista dei play-off venturi. Nonché per le due stagioni a venire. «L’obiettivo è andare in A1», in risposta applausi commossi dei tanti presenti alla conferenza indetta dal club poche ore prima, un alone di mistero ad accompagnare l’annuncio.
Ci ha scherzato, il numero uno delle Eagles Davide Micalich, marciando su quest’incognita. Imbastendo un siparietto riuscito: «Tenere Redivo è difficile», la premessa, lo sguardo del “pres” sommesso, il linguaggio del corpo chiaro.
«Io ci ho provato, ma il prossimo anno Redivo non giocherà con noi». Gelo. «Perché giocherà con noi per i prossimi due anni». Dall’ombra di una sceneggiatura scritta a tavolino, dunque, ecco spuntare l’“hombre” del momento; ad accoglierlo una maglietta – poi andata a ruba – ritraente il suo volto, poco sotto il nickname “el Sindaco”. Può dirsi ufficiale, allora, l’elezione del cestita di Bahia Blanca a leader del gruppo gialloblù. A legiferare con lui anche nel prossimo campionato capitan Rota e il vice Miani.
Al loro fianco poi Berti, Isotta e, come da news fresca fresca di ieri, Marangon, col quale si è trovato un accordo per il prolungamento del contratto in essere.
Dell’Agnello? «Siamo a buon punto». Mastellari? «Sta facendo benissimo, vorrei parlare con lui». Intanto, Micalich si gode il suo gioiellino: «Un giocatore che sta scrivendo la storia di questa società, che incarna perfettamente quello che è il nostro spirito. Per noi è un grande onore poterlo avere fra noi anche per i prossimi due anni».
Spazio quindi all’aneddoto, a quell’intesa di massima trovata dalle parti già prima dell’acquisizione della salvezza aritmetica: «Quando l’ho detto al “Pilla” – le parole di Micalich – non ha esitato un secondo a dirmi di tenerlo».
D’altronde sta bene, Redivo, in Friuli, a due passi dal Ponte del Diavolo: «Sono molto felice di rimanere – il commento del giocatore –, mi trovo bene con tutti, dai tifosi ai compagni, alla dirigenza, allo staff. Tutti mi aiutano a dare sempre il 100% sul campo. L’asticella, ora, si alza, ma va bene, siamo qui per provarci».
A partire da questi play-off: «Ripartirà un nuovo campionato, affronteremo una grande squadra, questo è già certo. Ma siamo pronti a dare il massimo, con la grande umiltà che ci ha sempre contraddistinto»