Udinese, ma cosa succede in caso di retrocessione? Non esiste alcuna clausola che libererebbe Samardzic

foto da Quotidiani locali

UDINE. Lazar Samardzic non gioca per retrocedere assieme all’Udinese in Serie B, così come si potrebbe anche desumere seguendo le ipotesi lanciate ieri sul web, secondo le quali il talento serbo «potrebbe liberarsi a zero» con un anno di anticipo sulla scadenza del contratto, qualora si materializzasse la retrocessione della società che lo ha lanciato in Italia.

Una condizione che, sempre stando alla tesi di Calciomercato.com, potrebbe attivare una clausola con la quale Samardzic sarebbe non solo libero di accordarsi con altre squadre, ma soprattutto andarsene senza portare neanche un euro nelle casse dell’Udinese con cui ha un contratto fino al 30 giugno 2026.

A parte la tempistica del lancio in rete, un timing che ha decisamente irritato la società bianconera e i tifosi friulani, tra le difficoltà di classifica dell’Udinese e le notizie che ieri stavano prendendo il sopravvento soprattutto in relazione all’esonero di Gabriele Cioffi, va soprattutto detto che l’indiscrezione ha trovato poi una secca smentita la parte del club, là dove avevano ben altro a cui pensare ieri.

D’altronde, viene difficile pensare che Gino Pozzo avesse potuto inserire una clausola che gli avrebbe fatto perdere tutti i diritti sul talento mancino acquistato il 5 agosto 2021 dalla Red Bull Lipsia per 3 milioni, più una percentuale sulla futura vendita.

Un danno oltre alla beffa inimmaginabile dunque, ma che si potrebbe anche dire già in parte provato dai Pozzo, ricordando l’incredibile dietrofront del trasferimento del numero 24 all’Inter la scorsa estate. Un accordo che, va ricordato, era già stato scritto sulla base di 5 milioni di prestito oneroso, più 15 di riscatto obbligatorio e due di bonus, con in più l'aggiunta del prestito di Giovanni Fabbian all’Udinese, legato dai 12 milioni che l’Inter avrebbe poi versato ai bianconeri, qualora avesse voluto riportarsi a casa il mancino poi passato al Bologna.

Come noto, allora fu Mladen Samardzic, il padre di Lazar, a far saltare l'affare per le famose dispute sulle percentuali legate alle commissioni, in un duro braccio di ferro contro Rafaela Pimenta, l’agente a cui i Samaradzic avevano delegato la procura del giocatore.

È stata poi la TDS Sport di Tolga Dirican a prendere a cuore gli interesse del classe 2002 che piace non poco alla Juventus del “suo” architetto Cristiano Giuntoli, ma adesso è chiaro che chi vorrà il 24 dell’Udinese dovrà pagarlo anche in caso di una drammatica retrocessione in Serie B.

Un’eventualità che sta portando non poche tensioni anche nella squadra bianconera che questa mattina si troverà al lavoro al Bruseschi col nuovo allenatore, come si è capito anche sabato sera a Verona dall’accesso diverbio a fine partita tra Joao Ferreira e il preparatore atletico Eugenio Albarella