In ventiquattr’ore truffa tre persone con il trucco “dell’incidente”: condannato il finto postino che ritirava soldi e gioielli
L’attività investigativa del commissariato di Polizia di Cividale e dei carabinieri di Palmanova ha consentito di stringere il cerchio su un 47enne
BUJA. Il suo ruolo era quello del “postino”. Toccava a lui, cioè, dopo la telefonata del finto carabiniere alla malcapitata anziana, riscuotere il denaro contante e i gioielli che servivano - secondo l’ormai consolidato canovaccio delle truffe - a togliere dai guai il parente della truffata.
L’attività investigativa del commissariato di Polizia di Cividale e dei carabinieri di Palmanova ha consentito di stringere il cerchio su Alessandro Buonavoglia, quarantasettenne napoletano che il giudice per l’udienza preliminare Matteo Carlisi ha condannato a due anni e due mesi, al culmine del procedimento celebrato con rito abbreviato.
Il pubblico ministero aveva chiesto per Buonavoglia, incensurato, la condanna a tre anni: il giudice ha concesso le attenuanti generiche in regime di equivalenza con le aggravanti contestate. È stata riconosciuta al quarantasettenne anche la propensione collaborativa tenuta nella fase delle indagini, come sottolineato dal legale dell’uomo, l’avvocato Nicoletta Menosso. Buonavoglia ha spiegato di essere entrato nell’organizzazione capeggiata da un tale Nunzio, che assieme ad altri due complici si occupava di ordire la truffa telefonica ai danni delle anziane.
Tre gli episodi che gli sono stati contestati, tutti avvenuti tra il 25 e il 26 ottobre dell’anno scorso. Il primo episodio a Pagnacco: una ottantasettenne aveva ricevuto una chiamata da un uomo che si era spacciato per carabiniere; al telefono spiegava che il figlio dell’anziana aveva provocato un grave incidente in cui erano rimasti coinvolti una mamma e un bimbo e che per questo si trovava trattenuto in caserma.
Per sbloccare la situazione serviva una somma in contanti, che sarebbe lui stesso passato a ritirare di lì a poco: in realtà a suonare a casa dell’ottuagenaria era stato Buonavoglia, che aveva ritirato 500 euro in contanti e un portagioie con all’interno gioielli per un valore stimato in 200 mila euro. Il 26 ottobre due colpi, a Buja: dopo la chiamata di complici, Buonavoglia aveva ritirato mille euro in contanti e gioielli in un caso e 200 euro in banconote oltre a monili in oro.