Cimpello–Gemona, Regione e imprese: «Opera importante per lo sviluppo». Prosegue la petizione

Il collegamento viario Sequals-Gemona è strategico, imprescindibile per lo sviluppo del territorio.

Mentre prosegue la petizione popolare contro lo studio di fattibilità del tracciato – quasi 3 mila le firme raccolte in un solo giorno all’Oasi dei Quadris – il piano viene difeso a spada tratta dall’assessore regionale alle Infrastrutture, Cristina Amirante, dal presidente di Confindustria Alto Adriatico Michelangelo Agrusti e dal presidente della Camera di Commercio di Pordenone–Udine Giovanni Da Pozzo.

Unanime la loro visione, che giudica l’opera essenziale. «Quanto sta accadendo in questi giorni a Fagagna e a Moruzzo – esordisce Amirante – è un classico esempio di come si possa strumentalizzare una notizia a soli fini elettorali, alterandola, manipolandola e ricamandoci sopra un racconto che non corrisponde a verità.

L’allungamento della Cimpello Sequals fino a Udine e a Gemona è una necessità messa in luce da molteplici studi di fattibilità (non progetti, e in quanto tali non finanziati), comparativi, con molteplici possibilità di modifiche.

Si parla di una strada, non di una tangenziale, né di un’autostrada, per collegare Udine a Pordenone, a nord della statale 13. La A4 basta?».

Scontata la risposta. «I tracciati ipotizzati – ricorda l’assessore – sono tre: quello che prospetta il passaggio per Fagagna risulta il più efficace, ma se la comunità non lo vuole può essere spostato ad est, con ulteriori soluzioni.

Cosa propone l’amministrazione comunale in alternativa? Trasformare la provinciale Quattro Venti in una ciclabile: in realtà in Regione non è stata depositata alcune richiesta di declassamento di un’arteria che appartiene all’Edr e che non è priva di flussi veicolari».

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Una nuova strada, invece – prosegue Amirante –, consentirebbe di distribuire meglio il traffico, «eliminando quello parassitario nei centri urbani» e rendendo fruibile proprio il sistema di ciclabili che la Comunità Collinare intende porre in essere.

«Il miglioramento dell’accessibilità ai siti produttivi – conclude l’esponente della giunta Fedriga – garantirà ai lavoratori un facile raggiungimento del proprio posto di lavoro e, al contempo, al sistema degli autotrasporti di disporre di una rete infrastrutturale idonea».

In linea il parere di Agrusti, che sostiene «da anni l’inderogabile necessità di dare compimento alla direttrice Cimpello-Sequals-Gemona, da decenni prevista dalla pianificazione regionale».

«Un’infrastruttura – commenta – che evidenza l’assoluta esigenza di collegare il Friuli occidentale, l’area a più alta densità d’industria manifatturiera della regione, all’autostrada Udine-Tarvisio, servendo anche le zone produttive di Udine e Osoppo. Permetterebbe la connessione con la Pedemontana veneta, in fase di completamento, anche al fine di contribuire al decongestionamento della statale 13, le cui criticità sono note.

Da sempre – rimarca – noi siamo a favore di una soluzione autostradale a pedaggio e riteniamo che oggi più che mai questa possa essere una soluzione economicamente sostenibile.

Apprezziamo lo sforzo e il lavoro dell’assessore alle Infrastrutture Amirante, dopo anni in cui il tema è stato sostanzialmente coperto dalla polvere dell’inerzia, e siamo convinti che una soluzione vada rapidamente individuata.

Il deficit infrastrutturale di una parte strategica della regione impatta direttamente sulla competitività del nostro sistema industriale. Purtroppo, il comitatismo irragionevole rischia ancora una volta di ostacolare ogni prospettiva di crescita.

Per quanto ci riguarda, daremo vita ad un movimento per sostenere le scelte più giuste, concretizzabili nei tempi richiesti da un mondo che corre veloce». Anche il presidente della Camera di Commercio di Pordenone–Udine, Giovanni Da Pozzo, esprime sostegno alla Regione «nell’impegno, manifestato specificamente dall’azione dell’assessorato guidato da Cristina Amirante, al miglioramento logistico e alla realizzazione delle infrastrutture funzionali allo sviluppo economico, soprattutto nelle aree dell’Alto Friuli, come sta avvenendo per il completamento della Cimpello-Gemona, asse di grande importanza per l’economia dell’intero Friuli Venezia Giulia e non solo».

«Da decenni – contesta – continuiamo a pagare la titubanza su alcune grandi opere indispensabili per collegarci al resto dell’Europa, quali il traforo nell’area del Passo di Monte Croce, con danno alle imprese e ai lavoratori».