Pordenone, Vagaggini a processo per peculato: nel mirino spese per 104 mila euro
MauroVagaggini, 62 anni, di Cordenons, è stato rinviato a giudizio dal gup Milena Granata per le ipotesi di abuso in atti d’ufficio e peculato che gli inquirenti ritengono abbia commesso, all’epoca, nella veste di presidente del cda e amministratore delegato di Atap spa, società partecipata da enti pubblici e di Sti spa, controllata di Atap.
La procura ha ipotizzato tali reati nei confronti di Vagaggini ritenendolo un incaricato di pubblico di servizio, visti i ruoli ricoperti nelle due società che gestiscono il trasporto pubblico locale. Presupposto contestato invece dalla difesa.
L’avvocato Giovanni Borgna, che assiste Vagaggini, è pronto a far valere in dibattimento «diverse questioni di fatto e di diritto». Per la difesa le spese finite nel mirino degli inquirenti erano modesti rimborsi spese per vitto, alloggio o collegate ad attività istituzionali, ai quali aveva diritto come da delibere del cda delle società.
L’indagine, coordinata dal procuratore Raffaele Tito e dal pm Carmelo Barbaro, era partita a seguito delle querele presentate dai nuovi vertici delle due società. Gli approfondimenti erano stati condotti dalla guardia di finanza di Pordenone.
La procura ha contestato a Vagaggini di aver addebitato ad Atap, senza fornire giustificazioni precise, spese non riconducibili ad attività di servizio per circa 27 mila euro e a Sti spa per altri 77 mila euro.
Nel dettaglio, per Atap: 20.136,94 euro per il pagamento di servizi di ristorazione fra il 2010 e il 2017; 2.848 euro per il pagamento di soggiorni fra il 2010 e il 2014; 2.289, 32 euro per acquisti di beni e servizi fra il 2011 e il 2017; 2.372 euro per l’utilizzo del telepass aziendale nei weekend o in festività dal 2010 al 2017.
Per quanto riguarda Sti spa, gli inquirenti hanno elencato, ritenendoli ingiustificati da ragioni di servizio: 129 pasti per 10.990,74 euro fra il 2010 e il 2019; altri 243,60 euro per tre soggiorni (2014, 2017, 2018); 21.336,88 euro per l’acquisto di beni e servizi fra il 2010 e il 2019 (da toner a un rinfresco; l’utilizzo del tele pass aziendale per 2.823,4 euro dal 2010 al 2018; rimborsi chilometri in assenza di adeguata documentazione per 31.958,3 euro fra il 2010 e il 2014.
La procura ha ipotizzato poi che Vagaggini si sia avvalso delle prestazioni lavorative di alcuni meccanici dell’Atap per eseguire durante l’orario di lavoro due interventi di manutenzione nel 2016 alla City green di Cordenons su un rimorchio per trasporto auto e su un’auto da rally.
Il pm ha infine contestato a Vagaggini di aver acquistato, in qualità di presidente e ad della Sti spa, dalla City Green srl e dalla Onoranze funebri Vagaggini srl, società riconducibili a un suo familiare, beni e servizi per un totale di 10.124 euro corrispondendo somme superiori ai prezzi di mercato (un rimorchio, uno sfalcio erba, diservo e trasporto materiale, una manutenzione del verde aziendale) e acquisendo un carrello già in comodato d’uso.
Il processo comincerà il 13 settembre dinanzi al tribunale collegiale presieduto da Eugenio Pergola. La difesa potrà valorizzare le sue carte in aula.
Sti spa si è costituita parte civile con l’avvocato Serena Giliberti. Atap spa, invece, ha scelto la strada dell’azione civile dinanzi al tribunale dell’impresa di Trieste. Il procedimento, seguito dall’avvocato Andrea Bellotto per conto di Atap, è in corso.
«Dovevamo arrivare a questo passaggio – ha commentato Vagaggini – ora affronteremo il processo con grande serenità. Sono trascorsi quattro anni dall’inizio dell’indagine». L’ex presidente di Atap spa non ha nascosto che per lui sono stati anni difficili.