Cristian non si trova: le ricerche continuano con meno squadre. Ora si punta sui cani molecolari
Si continuerà a cercare Cristian – il 25enne romeno che risulta disperso dal 31 maggio scorso, giorno in cui è stato travolto dalla piena del fiume Natisone assieme alle sue due amiche e connazionali, la 23enne Bianca Doros e la 20enne Patrizia Cormos – puntando soprattutto sui cani molecolari, appositamente addestrati per essere impiegati per la ricerca di persone.
Durante un vertice svoltosi giovedì pomeriggio in Prefettura a Udine, infatti, tutti i rappresentanti degli enti coinvolti nelle ricerche hanno convenuto sulla necessità di «rimodulare la macchina dei soccorsi», come ha spiegato lo stesso prefetto Domenico Lione che ha presieduto l’incontro.
«Ovviamente – ha riferito il rappresentante territoriale del Governo –, rimane a Orsaria di Premariacco il punto di coordinamento dei vigili del fuoco con la presenza della Protezione civile. Si privilegerà l’utilizzo dei cani specializzati nelle ricerche.
Poi, nei momenti in cui si modificherà la morfologia del fiume e verranno individuati punti in cui sarà necessario effettuare ulteriori approfondimenti, allora si faranno ricerche mirate con tutti gli strumenti necessari. E giovedì prossimo – conclude il prefetto Lione –, ci aggiorneremo per fare nuovamente il punto della situazione».
Intanto è stata fatta la copia forense del cellulare di Patrizia, alla presenza dei consulenti incaricati dalla Procura e degli esperti interpellati dalle famiglie delle vittime, assistite dagli avvocati Gaetano Laghi del foro di Milano e Maurizio Stefanizzi di Pistoia. Fotografie, video, telefonate, richieste di aiuto al 112, orari.
È analizzando gli ultimi due giorni (30 e 31 maggio) di attività del telefonino della ventenne di Campoformido che gli inquirenti confidano di poter ricostruire – naturalmente incrociando i dati con tutti gli altri elementi già in loro possesso – quanto è successo prima che la piena del Natisone travolgesse i tre amici.
A questo che sostanzialmente è il primo atto giudiziario “partecipato” di quest’inchiesta, nell’ambito della quale, al momento, non ci sono indagati, hanno preso parte la mamma di Patrizia (alla quale è stato anche restituito uno degli orecchini della figlia), la sorella di Bianca, Sabina e il fratello di Cristian, Radu.
I corpi senza vita di Patrizia e Bianca, il 2 giugno, sono stati trovati nel fiume. Mentre a Premariacco vigili del fuoco, protezione civile, carabinieri, polizia locale e Croce rossa continuano a lavorare per trovare Cristian.
«Stamane – ha spiegato ieri l’avvocato Maurizio Stefanizzi che segue la famiglia Cormos – è stata fatta la copia forense del telefono di Patrizia per vedere, tra le altre cose, anche le foto che sono state fatte subito prima dell’ondata di piena e della tragedia».
I ragazzi infatti, come avevano spiegato i familiari già il primo giorno, avevano raggiunto il greto del Natisone proprio per fare delle foto del paesaggio e della natura circostante, perché “Premariacco beach” l’avevano vista sui social e ne erano rimasti affascinati. «Il cellulare è stato messo in carica – riferiscono ancora gli avvocati – e poi è stato acceso e funzionava. Non pareva essere stato danneggiato dall’acqua».
Si punta sull’olfatto dei cani molecolari
I cani molecolari sono quelli che vengono impiegati per la ricerca dei dispersi. Sfruttando le loro straordinarie capacità olfattive, collaborano con il loro conduttore appunto nella ricerca di persone o di corpi.
L’aggettivo “molecolare” deriva dal fatto che sono in grado di percepire le singole molecole odorose.
Un po’ tutti i cani, naturalmente, hanno tale capacità, ma in questi animali viene particolarmente affinità grazie a specifici addestramenti. Infatti il buon olfatto non è l’unica prerogativa di queste speciali bestiole.
Serve, per esempio, anche una buona attitudine all’obbedienza e alla cooperazione nel lavoro in coppia con l’addestratore.
Vengono dunque selezionati per questi compiti esemplari estremamente mansueti e gestibili che, tra l’altro, devono essere in grado di mantenere alta l’attenzione sulla traccia per lungo tempo.
Fisicamente, poi, i cani più adatti sono quelli di medie o grandi dimensioni, in quanto spesso devono camminare o correre a lungo, anche saltando o aggirando ostacoli con disinvoltura. I cani maggiormente utilizzati per le ricerche di persone sono quelli di Sant’Uberto, detti anche Bloodhound.
Sono cani dalle incredibili capacità olfattive (oltre il doppio della media canina) e dalla forte prestanza fisica. Altri cani che solitamente si prestano molto bene sono il Beagle e i Pastori tedeschi.
Al campo base di Orsaria Premariacco, per esempio, in queste giornate di ricerca c’era anche Maya, un labrador che assieme al suo conduttore, Enrico Furlan, costituisce una preziosa unità cinofila dei vigili del fuoco.