Polo nautico di Mestre, ora c’è lo statuto e i cantieri possono decollare
Il Comune entra nel governo delle Remiere di San Giuliano. Ma c'è l'incognita moto ondoso ancora da risolvere
MESTRE. Polo Nautico, arriva l’accordo sullo Statuto del futuro polo sportivo delle Remiere di Punta San Giuliano. Mercoledì è arrivato, dopo un lungo contradditorio, l’accordo tra Comune e Remiere, capitanate dalla Canottieri Mestre. Era l’ultimo tassello da mettere nero su bianco prima del via ai cantieri che si sono insediati in questi giorni nell’area, dopo una serie di interventi propedeutici.
Il nuovo statuto
Il Comune di Venezia si assicura una importante voce sulla gestione futura dell’area. Un revisore dei conti di nomina comunale, un proprio referente nei consigli direttivi, la supervisione del piano annuale di interventi. Una linea che vede, insomma, il futuro Polo nautico gestito non più in totale indipendenza dai dirigenti delle cinque società. Anche il Comune intende avere voce sull’attività del nuovo Polo.
In cambio le Remiere si assicurano una concessione del Polo diretta, senza il ricorso ad una gara. Da quanto è dato sapere nella fase iniziale la concessione sarà limitata nel tempo; l’obiettivo, a regime, è di una concessione di almeno una decina d’anni. Dopo una lunga dialettica tra le Remiere e l’avvocatura civica, si è saputo, l’intesa è stata raggiunta mercoledì e il nuovo Statuto è stato varato. Entro il 2022 arriverà il nuovo regolamento per la gestione del nuovo Polo su cui il Comune di Venezia ha deciso di investire ben 6 milioni di euro.
I cantieri, quindi, ora possono marciare con i lavori affidati alla azienda Setten. Da contratto dureranno 393 giorni. Vengono valorizzati la colonia elioterapica e l’ Ex Dogana e si costruiscono al posto dei vecchi capannoni, da demolire, 5 elementi di un corpo di fabbrica su due piani con il completo riordino degli spazi esterni per lo stazionamento delle imbarcazioni e una riduzione dell’area occupata sul versante nord-est per liberare l’affaccio pubblico del Parco sul Seno della Sepa. Lo spazio aperto ospiterà oltre 360 imbarcazioni e negli spazi, divisi tra Remiere, ci saranno parti comuni come ristorante, bar, palestra. «Siamo volenterosi e pronti a portare a compimento un progetto di alto valore per un Polo nautico più efficiente e moderno», commenta il presidente della Canottieri Mestre, l’avvocato Augusto Gandini.
Problemi evidenti
Sullo sfondo restano questioni di tutela dell’ambiente lagunare e di lotta al moto ondoso che impongono nei prossimi mesi scelte e azioni. A fianco del Polo, infatti, rimane l’attività di interscambio merci con altri cantieri in arrivo, pagati dalle aziende del canale San Giuliano.
La coabitazione tra motori e barche a remi va studiata. Da tempo le Remiere sollecitano nello specchio d’acqua fronte parco la creazione di una zona “franca”, libera dai motori dei motoscafi dove praticare lo sport della voga e della vela in tutta sicurezza, tutelando gli atleti dal fenomeno del moto ondoso. E non è arrivato il via libera all’installazione di telecamere di sorveglianza del moto ondoso. Il confronto con il Comune prosegue. C’è accordo, invece, sulla necessità di agire contro il fenomeno dell’interramento della laguna. Qualcosa è migliorato con i lavori del Provveditorato alle opere pubbliche per la riapertura dei varchi sotto il ponte della Libertà, per favorire il ricircolo dell’acqua.
Bassa marea e appelli
La bassa marea di questi giorni evidenzia lo stato dei fondali emersi. Agire sulla rigenerazione, avvisa la Consulta. «Altrimenti il Polo Nautico, tanto atteso, rischia di nascere senza acqua», rilevano. —
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