Actv, si riapre la trattativa con i lavoratori. Congelata la disdetta dell’integrativo. Ecco i punti fermi
VENEZIA. Dopo tre mesi di muro contro muro per la disdetta degli accordi integrativi di secondo livello, si sblocca la trattativa tra sindacati e gruppo Avm. Decisivo l’incontro di ieri al Tronchetto, con il sindaco Brugnaro e l’assessore alle partecipate Michele Zuin a fare da mediatori tra i rappresentanti dei lavoratori e l’azienda. Oltre tre ore di incontro, al termine del quale è stato deciso di congelare l’entrata in vigore della parte economica e normativa, prevista per il primo luglio, fino al primo ottobre.
Tre mesi che serviranno a trovare un accordo per salvare il gruppo, alle prese con un buco di bilancio da oltre 60 milioni di euro a causa della scomparsa del turismo. A ciò si aggiunge l’impegno a rivedere, in un calendario di incontri che sarà stilato nei prossimi giorni, i turni dei lavoratori del trasporto pubblico modificati dal sette aprile. E intanto, l’11 maggio partirà anche il tavolo istituzionale per chiedere più fondi al governo. L’invito è stato mandato anche al ministro dei Trasporti, Giovannini.
Tutto ha inizio il 26 gennaio, quando l’azienda comunica la disdetta degli accordi integrativi di secondo livello per far fronte al crollo dei biglietti turistici. Accordi composti della parte normativa legata all’organizzazione del lavoro e di quella economica sulle indennità percepite.
La disdetta viene accolta da subito tra le proteste dei lavoratori. E il clima, nel giro di pochi giorni, s’incendia. Il primo sciopero è dell’8 febbraio. Da quel momento, i lavoratori decidono di incrociare le braccia altre tre volte: sempre con tassi di partecipazione vicini al 100%, e con una città paralizzata. L’ultimo è datato 23 aprile. Indetto da Sgb, riversa in piazza l’esasperazione dei lavoratori che occupano piazzale Roma e bloccano il ponte della Libertà.
In mezzo, novanta giorni di incontri e lettere andate a vuoto. Il muro conto muro tra azienda e rappresentanti è andato avanti nonostante i tentativi di mediazione: da parte della politica, con le mozioni approvate dal consiglio regionale e dal consiglio comunale; e da parte del prefetto. Nessun passo avanti nemmeno a inizio aprile, con la decisione di rimodulare la disdetta rinviando il taglio delle indennità a luglio. Tutto questo, tra i disagi dei cittadini di Venezia e Mestre alle prese in più occasioni con la paralisi dei trasporti e ritardi nei collegamenti. Fino al 28 aprile, data in cui i sindacati inviano una lettera al sindaco Brugnaro per chiedere un nuovo incontro.
Mentre andava in scena un presidio organizzato dai lavoratori di Sgb sotto gli uffici del Tronchetto, nella sede di Avm ieri è andata in scena la svolta alla trattativa. L’incontro si è svolto in un “clima disteso”, come si legge in una nota congiunta di azienda e sindacati.
La scelta di congelare la disdetta ad ottobre, fa sapere l’azienda, è «un ulteriore invito alle parti per poter raggiungere un accordo a salvaguardia della continuità aziendale, del mantenimento dell’affidamento in house e della protezione dei posti di lavoro».
Trattativa sbloccata, dunque? Sì, anche se alcune sigle ci vanno caute. «Ci siamo riservati», fa sapere Valter Novembrini (Filt-Cgil), «sentiremo i lavoratori. Ci sono state aperture mai fatte prima, ora capiremo se saranno accolte positivamente dagli iscritti». Dello stesso avviso anche Alberto Cancian (Usb). «Un bel passo avanti», commenta Francesco Sambo (Uil).
Con lo sblocco di quello aziendale, per l’11 maggio è già previsto l’avvio del tavolo istituzionale, quello cioè che punterà a ottenere più fondi dal governo per finanziare le 230 mila ore moto non finanziate e i 17 milioni di linea 17 scoperti. Al tavolo, convocato dal Comune, è stato invitato anche il ministro dei Trasporti Enrico Giovannini oltre a Prefetto e assessori al trasporto di Comune e Regione. Un passo avanti quindi, in attesa di trovare l’intesa tra le varie parti in causa, a partire da azienda e dipendenti.
Resta tuttavia in piedi lo sciopero del trasporto pubblici di tre ore, dalle 10 alle 13, indetto dalla sigla Usb per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro. Resta da capire se l’adesione raggiungerà quella delle proteste dei mesi scorsi, quando la trattativa sulla vertenza Avm era in stallo. —
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