Venezia, studenti pro Pal identificati al convegno di Ca’ Foscari
«In un’università libera e democratica, gli studenti non vengono identificati a un convegno. La funzione è chiaramente intimidatoria». Il prof di filologia Filippomaria Pontani si dice «sorpreso e preoccupato» per quanto accaduto lo scorso lunedì quando, durante la conferenza “Dove va Israele? Scenari, sfide, prospettive”, tenuta dal prof di statistica e consulente del governo di Israele, Sergio della Pergola, a Palazzo Vendramin.
Al termine dell’incontro una studentessa ha fatto una domanda al relatore, c’è stato uno scambio con posizioni diverse ma, confermano i docenti presenti, niente di irrispettoso o con toni sopra le righe. Tuttavia, gli agenti della Digos hanno identificato alcuni studenti presenti all’incontro ed è scoppiata la polemica, con il gruppo Guerra e Pace di Ca’ Foscari che ha chiesto spiegazioni alla rettrice Tiziana Lippiello, e condannato l’episodio.
La presenza degli agenti, però, non sarebbe stata richiesta dalla rettrice ma legata a quelle attività di tutela dell’ordine pubblico che la Digos svolge abitualmente per evitare disordini e tensioni. A far alzare l’attenzione della Questura erano state anche delle contro locandine affisse per la città, in cui si invitava ad una grande partecipazione per contestare il docente.
«Non basta che la rettrice dica che non ha chiamati lei la Digos, questa è casa sua e non può far finta di niente. Questa è pura attività accademica. Che messaggio stiamo dando ai nostri studenti? » conclude il professore. Anche un gruppo di cittadini si è schierato dalla parte dei giovani. «Non possiamo più restare indifferenti né muti e riteniamo sia doveroso che la Rettrice chiarisca la sua posizione» chiedono.
C’è sgomento anche tra gli universitari che hanno partecipato all’incontro. «Non abbiamo fatto niente di male, abbiamo ascoltato per due ore e poi ci sono stati dei commenti, ma in maniera civile e pacata. Perché identificarci? Cosa stavamo facendo di male? Stavamo partecipando a un incontro nella nostra università».