Мы в Telegram
Добавить новость
103news.com
Panorama
Март
2024

L’«import» dalla Russia? va a tutto gas

0


Quello naturale (che passa dalla Turchia) e quello liquefatto (+38 per cento nell’ultimo biennio). Poi ci sono uranio, nichel, ghisa, fertilizzanti, grano... Così l’Europa, con decine di miliardi di euro, continua a far arrivare materie prime dal Paese «nemico», riempiendone le casse statali.

Russia forever. Mentre con una mano l’Europa fornisce armi e 50 miliardi di euro in quattro anni all’Ucraina invasa dalle truppe di Vladimir Putin, con l’altra continua a comprare merci russe, contribuendo così a sostenere economicamente la macchina bellica di Mosca. Un paradosso che rivela ancora una volta le ambiguità dell’Unione di fronte a un conflitto dove è in gioco «la nostra libertà e la nostra prosperità», come ha sottolineato il 28 febbraio la presidente della Commissione Ursula von der Leyen. E mentre noi europei manifestiamo il nostro incondizionato appoggio a Kiev nella sua guerra di resistenza, acquistiamo ancora dalla Russia gas naturale, petrolio, uranio, fertilizzanti, nichel, acciaio, grano. Per alcuni beni le importazioni nell’Unione sono perfino aumentate, visto che le sanzioni colpiscono solo certe categorie di prodotti, in modo da non danneggiare le industria europee più dipendenti dalle materie prime che arrivano dalle terre degli zar. Dopo l’invasione dell’Ucraina del 24 febbraio 2022 l’Europa ha vietato o limitato l’importazione di una vasta gamma di merci: petrolio greggio (da dicembre 2022) e prodotti petroliferi raffinati (da febbraio 2023); carbone e altri combustibili fossili solidi; acciaio, prodotti siderurgici e ferro; oro e diamanti, compresi i gioielli; cemento, asfalto, legno, carta, gomma sintetica e materie plastiche; prodotti ittici e liquori (ad esempio caviale, vodka); sigarette e cosmetici.

L’Unione ha chiuso inoltre i suoi porti all’intera flotta mercantile russa di oltre 2.800 navi. Più o meno queste sanzioni hanno colpito il 58 per cento delle importazioni da Mosca. Il risultato di queste misure è stato efficace: nel 2023 l’export dalla Russia verso l’Europa è crollato del 68 per cento rispetto ad un anno prima. Grazie soprattutto al fatto che l’Ue ha tagliato le importazioni di combustibili fossili russi da un massimo di 16 miliardi di dollari al mese all’inizio del 2022 a circa 1 miliardo di dollari al mese alla fine del 2023. Ma per molte altre merci le cose sono andate diversamente. Prendiamo il gas naturale, che non è soggetto a sanzioni: a fine 2023 il volume di metano importato dalla Russia era ancora pari al 40 per cento di quello del gennaio 2021, un anno prima della guerra. Il centro studi Bruegel ha creato un sito che monitora giornalmente l’import di gas naturale in Europa. Mentre i due gasdotti Nord Stream 1 e 2, danneggiati da un misterioso attentato nel settembre 2022, non possono trasportare più nulla dalla Siberia, quello che attraversa l’Ucraina invece porta settimanalmente circa 300 milioni di metri cubi di gas russo in direzione di Polonia, Slovacchia e Romania, anche se dovrebbe interrompere la sua attività nel 2024. Mentre il gasdotto Turkstream, che trasporta il metano in Bulgaria, viaggia oltre i 260 milioni di metri cubi alla settimana, addirittura più del doppio rispetto ai volumi del 2021.

Poi c’è il gas liquefatto, che sostituisce quello che arriva via tubo. Anche qui emerge un dato sorprendente: se nel gennaio 2020 l’Europa a 27 importava dalla Russia 1.639 milioni di metri cubi di gas liquefatto, nel gennaio di quest’anno il valore è salito a oltre duemila milioni. In media le importazioni annue di gas liquefatto russo sono cresciute del 38 per cento dal 2021 al 2023. In Europa arrivano anche per vie traverse benzina e diesel targati Mosca. Secondo l’analisi dell’ong Global Witness pubblicata dal sito Politico, nel 2023 l’Ue ha acquistato circa 35 milioni di barili di combustibili raffinati, soprattutto gasolio, provenienti almeno in parte dalla Russia grazie ad una scappatoia: nonostante il blocco di quasi tutte le importazioni di petrolio russo, i Paesi dell’Unione possono acquistare legalmente il greggio di Mosca purché sia raffinato altrove. Così un flusso costante di carburante russo entra nell’Ue attraverso l’India e la Turchia. Con il risultato di aver fatto finire nelle casse del Cremlino un miliardo di euro in più lo scorso anno. Oltre ai prodotti petroliferi, un’altra fonte energetica fondamentale da cui dipende l’Europa è l’uranio, che serve a far funzionare le sue centrali nucleari. Grazie all’assenza di sanzioni su queste merci il gruppo statale russo Rosatom ha continuato a servire i clienti europei e l’export di prodotti a base di combustibili nucleari è aumentato costantemente.

Nel 2023, l’Ue ha importato circa un miliardo di euro di prodotti dell’industria nucleare russa, con un balzo dell’86 per cento rispetto al 2021. Bruegel ammonisce che «è importante che l’Ue riduca la sua dipendenza dalla Russia, sia perché il combustibile nucleare è una merce altamente strategica, sia perché Rosatom è un’entità statale che si occupa di un bene che può essere usato come arma, in modo simile a quello che Gazprom ha fatto con il gas naturale. Da un punto di vista tecnico, l’Ue può disaccoppiarsi dal combustibile nucleare russo, e non c’è una buona ragione per cui questo dovrebbe essere ritardato». Non ci sono solo risorse energetiche nello scaffale russo dove gli europei continuano a rifornirsi. C’è per esempio il nichel: nel novembre dello scorso anno, il volume di nichel comprato dalla Russia era ancora pari al 63 per cento di quello acquistato del gennaio 2021. Oppure i prodotti siderurgici: in seguito ad alcune deroghe, nel dicembre 2023, sia il valore che il volume del ferro e dell’acciaio importati dalla Russia non si erano azzerati affatto, ma erano circa la metà di quelli di gennaio 2021. L’Italia, anzi, ha aumentato i rifornimenti di ghisa dalla Russia del 22 per cento su base annua mentre la Lituania ha incrementato gli acquisti di rottami dell’84 per cento.

I prodotti russi finiscono anche nella nostra alimentazione: gli agricoltori dei 27 Paesi dell’Unione continuano infatti ad acquistare dalla Russia tonnellate di fertilizzanti chimici. Come mostrano i dati Eurostat, la quota delle importazioni Ue di fertilizzanti russi è passata dal 20 per cento nel quarto trimestre del 2022 al 25 per cento nel quarto trimestre del 2023, avvicinandosi ai livelli precedenti allo scoppio del conflitto in Ucraina. C’è poi lo strano caso del frumento duro. Nell’ultimo anno le esportazioni dalla Russia verso l’Italia di questa derrata alimentare necessaria per produrre la pasta sono più che decuplicate, mettendo a segno un vero e proprio boom (+1.164 per cento). Il grano duro targato Mosca ha addirittura superato quello proveniente dal Canada, tradizionalmente il primo fornitore estero dell’Italia. Il frumento non è sotto sanzioni e quello russo arriva direttamente dalla Russia o attraverso la Turchia o il Kazakistan. L’impennata degli acquisti dei produttori italiani si può spiegare con il vantaggio del prezzo particolarmente conveniente, anche se sono soldi che sostengono l’economia di un Paese che consideriamo «nemico». Ma il business è il business e così gli italiani quando mangiano la pasta assaporano sempre di più il gusto della Russia: spaghetti alla Putin.





Губернаторы России
Москва

Мэр Москвы договорился о создании роботизированного завода по производству грузовых автомобилей





Москва

В Подмосковье сотрудники Росгвардии спасли пожилого мужчину, который оказался один дома и плохо себя почувствовал


Губернаторы России

103news.net – это самые свежие новости из регионов и со всего мира в прямом эфире 24 часа в сутки 7 дней в неделю на всех языках мира без цензуры и предвзятости редактора. Не новости делают нас, а мы – делаем новости. Наши новости опубликованы живыми людьми в формате онлайн. Вы всегда можете добавить свои новости сиюминутно – здесь и прочитать их тут же и – сейчас в России, в Украине и в мире по темам в режиме 24/7 ежесекундно. А теперь ещё - регионы, Крым, Москва и Россия.

Moscow.media
Москва

Собянин заявил о росте инвестиций в Москву из-за импортозамещения



103news.comмеждународная интерактивная информационная сеть (ежеминутные новости с ежедневным интелектуальным архивом). Только у нас — все главные новости дня без политической цензуры. "103 Новости" — абсолютно все точки зрения, трезвая аналитика, цивилизованные споры и обсуждения без взаимных обвинений и оскорблений. Помните, что не у всех точка зрения совпадает с Вашей. Уважайте мнение других, даже если Вы отстаиваете свой взгляд и свою позицию. 103news.com — облегчённая версия старейшего обозревателя новостей 123ru.net.

Мы не навязываем Вам своё видение, мы даём Вам объективный срез событий дня без цензуры и без купюр. Новости, какие они есть — онлайн (с поминутным архивом по всем городам и регионам России, Украины, Белоруссии и Абхазии).

103news.com — живые новости в прямом эфире!

В любую минуту Вы можете добавить свою новость мгновенно — здесь.

Музыкальные новости

Желдорреммаш

За один день работники Уссурийского ЛРЗ и их дети выполнили сменно-суточное задание по ремонту 129 паровозиков




Спорт в России и мире

Алексей Смирнов – актер, которого, надеюсь, еще не забыли

В Швейцарии завершился чемпионат Европы по спортивной и фитнес-аэробике

«Столото» подписал соглашение в развитие стратегической поддержки комплекса ГТО и многоборья ГТО

Медийный баскетбол, киберспорт и турнир ММА: Константин Пухов рассказал о мероприятиях Международного центра бокса (Наташа)


Андрей Ольховский

Экс-теннисист Ольховский: Рублев не успел набрать форму на "Ролан Гаррос"



Новости Крыма на Sevpoisk.ru




Частные объявления в Вашем городе, в Вашем регионе и в России