Grand Hotel Italia, il boom del turismo di lusso

Sarebbe riduttivo attribuire solo al Giubileo o alle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina il boom del turismo di lusso. Piuttosto un’eredità del Covid quando appena è caduta la quarantena, tutti nel mondo si sono messi alla ricerca di località dove riscoprire la dolce vita fatta di un mix di bellezze naturalistiche e artistiche ma anche di tradizione dell’ospitalità. Caratteristiche che l’Italia offre in abbondanza. L’industria delle grandi catene alberghiere esclusive si è messa in moto. Basti pensare che sono presenti in Italia ben 123 brand di cui 58 nazionali. Gli hotel storici di alta gamma hanno rilucidato l’argenteria e riscoperto i vecchi splendori mixati con l’innovazione, affiancati da strutture nuovissime dal design ultramoderno per le quali sono state chiamate archistar di fama mondiale.

La realtà alberghiera italiana comprende 32 mila strutture di cui 668 cinque stelle. Il Luxury Hospitality Report di Thrends stima che dal 2024 al 2027 saranno inaugurati 21 nuove strutture di lusso a Roma, 12 a Milano, 9 a Venezia e 6 a Firenze. E sempre nello stesso arco di tempo saliranno a 159 i brand presenti con un’offerta di 12 mila camere in più. «Il numero di chi ha rilevanti disponibilità economiche è in crescita nel mondo ed è in aumento anche la loro mobilità. Si cercano sempre nuove mete dove spendere. Le grandi catene alberghiere hanno intercettato questo desiderio di buon vivere e il nostro Paese offre possibilità di fare acquisti immobiliari anche prestigiosi, a prezzi concorrenziali» afferma Marco Tilesi, presidente di Century 21 Italia, filiale italiana della società di franchising immobiliare statunitense. Secondo il Report 2023 di Thrends a partire dal 2015 l’offerta di camere cinque stelle è aumentata del 5,6 per cento annuo. La domanda maggiore (73 per cento) è internazionale, il 26 per cento è generata dagli Stati Uniti, seguiti dalla Germania (26 per cento).

Il luxury tourism, dicono i dati Istat-Enit, genera il 15 per cento dei ricavi del settore alberghiero nazionale e il 25 per cento della spesa turistica totale tra diretta e indiretta. Il numero e la composizione dei nuovi ricchi è cambiata, si è abbassata l’età e l’offerta alberghiera di alto livello si è adeguata. «Questa utenza si rivolge alle catene internazionali perché vuole la garanzia dello stesso standard qualitativo in qualsiasi parte del mondo» aggiunge Tilesi. «Chi è abituato a frequentare magari per business catene come Four Seasons o Mandarin ovunque nel mondo, sa che in Italia troverà il medesimo lifestyle. Al tempo stesso chiede innovazione continua. Ecco quindi il proliferare di servizi, dal ristorante stellato, al centro di medicina estetica per ritoccarsi le labbra, alle boutique firmate fino alle gallerie d’arte». Ugo Ferrero, noto pittore e scultore romano afferma che «l’arte ha trovato nei grandi alberghi un canale interessante per catturare l’attenzione di un pubblico più vasto e con maggiori possibilità economiche». Roma è diventata la capitale anche europea dell’offerta di lusso. Le catene di hôtellerie si contendono palazzi di prestigio storico, approfittando di un mercato immobiliare concorrenziale rispetto ad altre metropoli nel mondo.

Un palazzo cinquecentesco vicino a Piazza del Popolo, con vista spettacolare e volte affrescate, un tempo dimora della famiglia Serroberti-Capponi, è diventato la sede del nuovo Romeo Rome firmato da Zaha Hadid Architects, e con il ristorante diretto da Alain Ducasse. Gastronomia stellata, garantita da Carlo Cracco anche al nuovo hotel Corinthia, in Piazza del Parlamento, nell’ex sede di Banca d’Italia costruita nel 1904. Fa parte di Orient Express Italia, brand del colosso Accor, l’Orient Express Grand Hotel de la Minerve di Roma, con opening entro la fine del 2025, dopo la ristrutturazione. Nel cuore della movida del Rione Monti, c’è Casa Monti, mentre a via dei Prefetti, in un edificio del XVII secolo, il nuovo J.K. Residence Club, con 15 nuovi appartamenti firmati dall’architetto fiorentino Michele Bonan. Appartiene invece al marchio Thompson Hotel, il Thompson Rome, a Botteghe Oscure.

Grande fermento attorno a via Veneto, dal Four Seasons al Mandarin Oriental, dal Nobu di De Niro al Bulgari più grande d’Europa con il ristorante del «tristellato» Niko Romito. Scendendo a via del Corso nell’ex palazzo delle macchine da cucine Singer del 1930, nasce il Singer Palace Hotel, boutique hotel con 30 camere e due terrazze panoramiche, Art Déco e dettagli contemporanei. Il Radisson Hotel Group ha puntato sull’Italia firmando in 12 mesi cinque hotel e resort e sette aperture sono previste entro la fine del 2025. A Roma il Roma Antica, vicino a Piazza Venezia. Altra città in ebollizione, è Milano. Spicca il Palazzo Cordusio Gran Melià, nuovo cinque stelle con 84 camere e suite, arredi con pezzi iconici da Cassina a Fornasetti. All’interno, Giardino Cordusio, cocktail bar sotto la regia del pluripremiato Giancarlo Mancino, consulente e partner ufficiale di The World’s 50 Best Bars mentre il ristorante è firmato dallo chef Francesco Bagnato. Di recente apertura il Max Brown Hotel, il primo dei due alberghi del gruppo olandese Sircle Collection che nel 2025 inaugurerà anche Sircle Milano: 71 attici all’interno della Torre Velasca, storico edificio vicino piazza Missori. Della catena Rocco Forte Hotels è Rocco Forte House Milano, 11 appartamenti in via Manzoni, all’angolo con via della Spiga, che porta la firma dello studio di design Paolo Moschino.

Il brand del lusso Marriott Bonvoy ha in programma 25 aperture nei prossimi quattro anni. A Milano un cinque stelle in un palazzo anni Cinquanta in piazzetta Bossi, a pochi passi dal Teatro alla Scala, reinterpretato dalla designer spagnola Patricia Urquiola. L’archistar ha anche progettato il boutique hotel Ca’ di Dio a Venezia, nella zona dell’Arsenale. Nel 2025 aprirà a Firenze il W Florence, in quello che era il Grand Hotel Majestic, abbandonato da oltre dieci anni. Sempre nella città d’arte, in un edificio rinascimentale, il Collegio alla Querce, della Auberge Collection, il gruppo statunitense che riunisce 26 boutique hotel di lusso, tra i più raffinati e originali al mondo. Sarà pronto nel 2025 il Cristallo di Cortina sotto il marchio Mandarin Oriental, prima di una serie di inaugurazioni (sei) in Italia. Restando in alta quota il COMO Alpina Dolomites, in Alto Adige. Spostandoci al Sud, in provincia di Siracusa c’è il nuovo Mangia’s Brucoli, di Marriott. Ecco, niente da invidiare a New York o Parigi.