Pietrangeli svela la sua preferenza per Sinner: “Lui è come la Meloni: ha le palle quadrate. Vincerà uno slam”-
In un’intervista rilasciata a “Libero”, il capitano della squadra italiani che trionfò in Coppa Davis nel ’76, Nicola Pietrangeli, ha svelato che Jannik Sinner, tra gli italiani della squadra di oggi, è il suo preferito: “Mi piace da morire, è miglioratissimo. Il rumore della pallina quando incoccia la sua racchetta ti fa capire che è un fuoriclasse”. In seguito, è arrivato un paragone un po’ inaspettato, che ha senz’altro chiarito il suo punto di vista politico: “Lui è come la Meloni, ha le palle quadrate e presto, vincerà uno slam. Ne sono certo”.
Quando gli è stato chiesto se paragonare il Sinner di oggi, al Djokovic che cercò di farsi spazio nel duello Federer-Nadal ormai tanti anni fa, fosse una bestemmia, Pietrangeli ha risposto: “Niente affatto. Anzi credo proprio che sia così. Questo ragazzo è tedesco nell’animo e nella testa. Vincerà uno slam, Non ho dubbi”. Il primo slam dell’altoatesino, Pietrangeli non lo immagina a Wimbledon, ma a Parigi, sulla terra battuta.
A proposito di Wimbledon, invece, Pietrangeli ha espresso qualche parola sull’ex finalista 2021, Matteo Berrettini: “Ho molto rispetto per lui perché a Wimbledon è riuscito a battere un record del sottoscritto che risaliva al 1960, quando sul Centre Court di Londra venni sconfitto in semifinale Rod Laver Berrettini mi ha superato, ha fatto di meglio ed è arrivato in finale. Un traguardo unico per un italiano”. Le colpe di questo momento negativo per il romano, Pietrangeli non le ha date a Melissa Satta come hanno fatto in molti (invidiosi), ma bensì alla troppa pubblicità: “Matteo gira troppi spot, tutta questa pubblicità gli fa perdere tempo e lo distrae dal tennis”.
Non sono mancati complimenti anche per Lorenzo Musetti: “Lui è quello che gioca meglio, pur non essendo il più forte”.
Nicola Pietrangeli prima di scegliere il tennis era stato un calciatore nella Lazio Primavera, come centrocampista. Nel 2011 venne istituito il Premio Barzot, un riconoscimento dedicato agli allenatori di calcio italiani. Ed il destino ha voluto che più di 60 anni dopo quella scelta, ricevesse il premio Bearzot come primo non calciatore: “Ne sono molto orgoglioso. Sono stato il primo non calciatore a ricevere questo premio, non male no?”.