ATP Adelaide: Lehecka rimonta Draper, è il primo titolo per il ceco-

[7] J. Lehecka b. J. Draper 4-6 6-4 6-3

La finalissima dell’ATP 250 di Adelaide, edizione 2024, ha incoronato la testa di serie numero 7 del torneo Jiri Lehecka. Il 22enne ceco ha sconfitto in rimonta il coetaneo britannico Jack Draper per 4-6 6-4 6-3 in 2h09‘ di partita.

Tanti i rimpianti per il ragazzo di Sutton, che ha perso il secondo set subendo il break decisivo – peraltro a zero – sul 4-5 quando fino a quel momento aveva concesso a malapena un’unica possibilità di break in 9 turni di battuta. Ma il vero momento di svolta si è avuto poco prima, sul 4-4 e 0-30 con Draper in risposta: il mancino di Sua Maestà aveva pieno controllo del punto e sembrava averlo portato a casa grazie ad un grande passante lungolinea di dritto per giunta eseguito in corsa, qui però il n. 32 ATP si è inventato una stop volley dritto tanto fortunosa quanto imprendibile dando il là alla rimonta nel game.

Sfumata questa opportunità, a due punti dal poter servire per il titolo, Jack si è di fatto spento commettendo tantissimi errori di dritto a partire dallo sciagurato decimo game della seconda frazione che gli è costato il secondo set.

Inoltre già dalla metà del secondo parziale Draper appariva in grandissima difficoltà sul piano fisico, dopo che invece per tutto il primo set e mezzo era stato in grado di coprire il campo meravigliosamente rendendo spuntate le accelerazioni ceche, il quale non a caso mostrava nervosismo e e sfiducia. Pur non essendo più pipante atleticamente Jack è stato il giocatore che ha avuto più potenziali occasioni di breakkare anche nel secondo, prima di naufragare completamente.

Infine un terzo set che nello sostanza è stato a senso unico e che ha regalato la prima gioia ATP al 22enne di Mlada Boleslav. Entrambi avevano già giocato una finale nel Tour maggiore, perdendola: Jiri ad agosto 2023 sul cemento di Winston Salem contro Baez – in questo torneo eliminato in malo modo da Draper -, il 22enne londinese a novembre dello scorso anno a Sofia per mano di Mannarino. Il ceco grazie a questo successo riporta in voga il tennis ceco a cui un vincitore ATP mancava da 4 anni: da quando a febbraio 2020 in quel di Pune a trionfare fu Jiri Vesely. Migliore preparazione in vista dell’Australian Open, dove difenderà una bella cambiale con i quarti di finale del 2023, non poteva essersi per Lehecka che approccerà al Major australiano sì affaticato ma soprattutto rinfrancato nella fiducia e nel ranking: da lunedì infatti sarà n. 23 del mondo con 9 posizioni guadagnate.

Esordirà nella giornata di martedì, 32esima testa di serie e parte bassa del tabellone, contro lo spagnolo Zapata Miralles.

Primo Set: Lehecka non riesce a sfondare il muro britannico, Draper molto più aggressivo in risposta

Dopo un paio di game interlocutori per prendere le misure con il match, il primo fra i protagonisti in campo a guadagnarsi chances di break è il britannico che nel terzo game rimonta la battuta ceca dal 15-30: sul 30-40 però Jiri si oppone allo strappo cancellando tale opportunità e non sazio frantuma anche una seconda possibilità di scippo del proprio servizio, che Draper si era costruito ai vantaggi. Lehecka dunque si salva e sale 2-1.

A questo punto c’è bisogno di una serie immacolata di tre turni in battuta prima di ritrovare break point per il giocatore in risposta: settimo game, nuovamente il n. 32 ATP a disimpegnarsi con il fondamentale d’inizio gioco, questa volta tuttavia l’esito è ben diverso dalla situazione di pericolo precedente che il n. 1 di Repubblica Ceca aveva fronteggiato e superato brillantemente. Arriva il break, per giunta a zero. Il 22enne di Sutton sembra approfittarne con grande autorità portandosi rapidamente sul 40-15, salvo poi distrarsi per qualche istante ed essere costretto ai vantaggi: ciononostante sul primo allungo interno, il classe 2001 di Sua Maestà è perfetto (5-3).

Anche gli ultimi due giochi del set finiscono ai vantaggi, il n. 62 del mondo ottiene due set point già nel round di risposta ma con orgoglio il 22enne di Mlada Boleslav quantomeno rimanda ogni discorso al successivo turno di servizio. Draper ci ricasca, va avanti 40-30, spreca un terzo set ball ma il primo punto oltre il 40-40 è ancora il suo: 6-4 Gran Bretagna in 45 minuti.

Nonostante Lehecka abbia messo molte più prime (78%), rispetto al meno roboante 55% del coetaneo inglese, ha fatto rendere meno la propria prima a livello di punti ottenuti: 72% contro l’82% di Jack. In realtà però la differenza più importante, che ha deciso evidentemente il parziale inaugurale della partita, è da riscontare nell’efficacia della seconda di servizio: 57% (8/14) per il mancino, soltanto il 29% (2/7) per il colpitore dell’Europa dell’Est. Dunque pur dovendo ricorrere alla metà delle seconde che invece ha dovuto giocare Draper, Jiri le ha decisamente pagate con tutti gli interessi del caso: difatti Alexander, secondo nome del ragazzo nato nei sobborghi di Londra, ha avuto a disposizione ben cinque palle break nella frazione – sfruttandone soltanto una – al contrario delle 0 del ceco.

Secondo Set: Jack va vicino in più di un’occasione al colpo del KO, ma Jiri rimane in vita e nello slancio finale si guadagna la frazione finale

Fin dai primi scampoli della ripresa agonistica, la sensazione rimane quella che si è percepita durante tutto il corso del set antecedente: la palla piatta e pulita di Lehecka non riesce a sfondare l’eccezionale copertura del rettangolo di gioco del britannico, le accelerazioni ceche non fanno male all’avversario. Inoltre, a differenza per esempio di quanto Jiri avesse invece fatto ammirare in semifinale contro Korda, il timing odierno sulla palla non è preciso: anzi, spesso e volentieri, quello in cui sta latitando parecchio la testa di serie in campo è l’efficienza del proprio diritto. Lo perde quasi sempre a livello di misura, non riuscendo a gestirlo come vorrebbe.

Dall’altra parte Draper, contrariamente, si sta rivelando molto più brillante nelle costruzioni geometriche del punto oltre a possedere una maggiore aggressività in risposta, il ceco da questo punto di vista non è praticamente mai pervenuto. Nel secondo set, per tentare di arginare le sue difficoltà, il 22enne di Mlada Boleslav ha provato a verticalizzare con più costanza il suo tennis: due i risvolti positivi ricercati con tale tattica, evitare di dover colpire un numero eccessivo di accelerazioni andando fuori giri e di conseguenza provare a prendersi con più continuità qualche punto in avanti.

Tuttavia proprio una comodissima volée incrociata non chiusa con la metà campo opposta totalmente sguarnita, che ha però regalato il quindici più entusiasmante dell’incontro – la mancanza di cinismo ha infatti rimesso in pista il britannico che vistosi riemerso dagli abissi si è esaltato grazie ad alcuni eccezionali recuperi -, è stata il tallone d’Achille di Jiri sulla palla break (30-40) avuta sulla racchetta quando lo score recitava 2-1 Cechia. Sfumata tale chance, ne arriva subito dopo una anche per Draper ma pure Lehecka fa muro: 3-3. Da qui sino alla conclusione del parziale si avverte la sensazione che sia Jack quello più in difficoltà in campo, non tanto sul piano tecnico quanto su quello fisico: apparendo decisamente affaticato.

Si giunge così al momento della verità, 4-4 e servizio ceco: anche se pare stare meglio atleticamente, Jiri non ha ancora trovato il bandolo della matassa del suo tennis. E i problemi fin qui riscontrati vengono a galla anche in questo gioco, qui però arriva la svolta psicologica – a posteriori – dell’intera finale: sullo 0-30 a punto praticamente già fatto da Draper, Jiri estrare dal cilindro una stop volley insensata e a dir poco fortunosa considerata la parabola arcuata e imprendibile che assume, salvandosi ai vantaggi in un game che poteva mandare l’altro a servire per il titolo. Dopodiché il classico contraccolpo mentale tipico dei vasi comunicati tennistici diventa realtà, addirittura Jack perde la battuta a zero e conseguentemente il set quando sin lì aveva concesso a malapena un’occasione in 9 turni di servizio. Dunque 6-4 Lehecka in 47 minuti.

Terzo Set: Lehecka rispolvera convinzione e controllo del gioco, Draper spara l’ultima cartuccia ma non basta

Ora linguaggio del corpo ceco è cambiato drasticamente ed è ben esemplificativo di come il match sia girato d’improvviso: Lehecka che per oltre un set si era lamentato continuamente con il suo angolo, evidenziando frustrazione alternata a rassegnazione, in un amen rispolvera fame e vigore agonistico. Adesso le fiammate di dritto da fondo campo fanno i buchi dall’altro lato del campo, costringendo il britannico a perdere progressivamente campo. In sostanza non c’è più partita, Jack poteva essere già a festeggiare con il trofeo in braccio, e invece è sotto 3-0 “leggero” nella terza e decisiva frazione.

Al cambio di campo, Draper si copre con l’asciugamano e caccia fuori un paio di urlacci per scuotersi e rimanere in partita: l’effetto sperato si concretizza. Prima rimane a contatto e poi con l’ultimo sussulto d’orgoglio, sul 3-1 per Jiri, si inerpica 0-40 in ribattuta per cercare di rientrare totalmente in carreggiata. Ma qui da giocatore vero, il ceco rimonta, vince quattro punti in fila e sale 4-1. E’ il punto esclamativo sulla finalissima di Adelaide 2024: la conclusione ufficiale arriva qualche minuto dopo per il 6-3 finale in 37 minuti complessivi.