Domenica speciale per bomber Sinani. «È sempre strano sfidare la Dolomiti»
A Verona, sponda Virtus, non è andata come avrebbe sperato. Zero reti in dodici presenze, nonostante un precampionato niente male agli ordini del mister – presidente Gigi Fresco.
In più i risultati faticavano ad arrivare, ragion per cui ad un certo punto il campo ha cominciato a vederlo poco. L’impatto con la ritrovata serie C insomma è stato tosto, dopo la strepitosa stagione a Levico in cui aveva contribuito alla super annata dei trentini realizzando 14 gol con annessi rimpianti provocati nel Bellunese.
Ismet Sinani però d’animo non si perde mai, soprattutto perché a gennaio l’ha chiamato il Legnago. Della serie “vogliamo vincere il campionato, vieni a darci una mano?”. Detto e fatto, una volta chiacchierato con il direttore sportivo e assieme a mister Massimo Donati. A proposito, con l’allenatore biancoazzurro c’è in comune il passato milanista, oltre ad un presente nel quale il risultato da raggiungere è ben evidente: evitare di farsi riprendere dalla Clodiense, tornata domenica a –4 e in attesa del recupero contro il Villafranca.
Il ko incassato domenica a Bolzano un po’il segno lo ha lasciato in casa veronese, di conseguenza la Dolomiti Bellunesi domenica troverà lungo la propria strada salvezza il peggior avversario possibile. Eppure, un girone fa, il Legnago sembrava disastrato. Quel 4-1 inflitto al Polisportivo diede il via alla risalita, comprensiva di una striscia di 13 risultati utili consecutivi interrottasi sul sintetico altoatesino dell’Internorm Arena. Sinani vuole dare il proprio contributo, puntando magari il primo gol stagionale proprio alla Dolomiti.
Ismet, è la solita partita speciale per te. Tra l’altro avevi realizzato una doppietta in amichevole allo “Zugni Tauro” a fine luglio.
«Bè, la Dolomiti Bellunesi è pur sempre la squadra della mia provincia, non può mai essere una partita come le altre. Sono di Belluno, conosco molti dell’ambiente. Al tempo stesso, ci terrei parecchio a sbloccarmi domenica. Sarebbe ancor più significativo».
Cosa ti chiede mister Donati?
«Mi ha voluto fortemente, così come la società. Devo dare una mano alla squadra nel salire, nel tenere la palla davanti».
Ricorda un po’ il compito di sacrificio nel San Giorgio Sedico del miracolo salvezza. A proposito, mister Tiozzo lo senti mai?
«Spesso. È una persona eccezionale, che mi è stata molto vicina ed ha creduto in me dopo l’infortunio. Grazie alla sua fiducia sono rinato calcisticamente».
Cosa non ha funzionato alla Virtus Verona?
«Sfortuna, episodi, situazioni girate storte… Non lo so. Il precampionato era andato bene, trovavo la via del gol, cresceva l’intesa con la squadra. Poi niente da fare, nonostante due pali ed alcune opportunità. Ad un certo punto sono un po’ uscito dai radar complici pure i risultati negativi e a gennaio ho assecondato il desiderio del Legnago di avermi con loro».
Avete rallentato domenica, però la vostra risalita da novembre in avanti vi pone come favorita alla C.
«La squadra è forte e inoltre la società desidera tornare nel professionismo dopo la retrocessione della scorsa stagione. Il gruppo poi è ottimo, nello spogliatoio ci troviamo bene tra di noi».
Sarà battaglia solo tra voi e la Clodiense?
«Mancano otto partite e nonostante sembri poco, 24 punti sono un bottino considerevole. Dare per scontato un duello a due è sbagliato, le rivali non mancano».
Che partita ti aspetti domenica?
«Sulla forza della Dolomiti Bellunesi c’è poco da dire. Sono attrezzati, vengono da una bella vittoria e quando giochi contro la capolista sei portato a mettere in campo qualcosa in più. Le difficoltà dell’incontro le conosciamo, ma siamo pronti. Ed io spero di realizzare un gol decisivo».