Come essere vincenti nello sport (e nella vita)
Fare sport non significa solo allenarsi, ma imparare una serie di cose che tornano molto utili per affrontare al meglio la vita quotidiana. E per essere vincenti in entrambi i campi sono due le parole con cui familiarizzare: «flow» (flusso, trance agonistica) e «resilienza». Flow significa dare il meglio di sé, una condizione che si può imparare, è lo stato mentale che va di pari di passo con la performance sportiva. Anzi, la rende possibile: se migliora il flow, migliora anche la forma fisica. «Il Flow è un flusso di coscienza in cui le principali componenti mentali sono attive e consentono anche alle componenti tecniche, fisiche e tattili di rendere al massimo, in modo da raggiungere la prestazione eccellente», spiega la dottoressa Lucia Bocchi, mental trainer di Psicosport, che il prossimo 23 giugno terrà un talk all’interno del programma di Healthytude, la settimana del benessere che si terrà dal 16 al 23 giugno a Milano. «È una condizione in cui non esiste uno stato di ansia eccessiva e la mente è concentrata sul presente, uno stato mentale positivo che corrisponde alla completa immersione nel compito che si va ad affrontare, e deriva dal perfetto equilibrio tra le nostre capacità e le skills che il compito richiede. Viceversa, se le nostre abilità sono maggiori del carico di lavoro richiesto subentra la condizione di noia, mentre se sono inferiori si producono stress, ansia e frustrazione. Entrare nello stato di flow significa sostanzialmente rendere al massimo in quello che stiamo facendo».
La ricerca del Flow perfetto è indispensabile prima di una gara, ma anche prima di un colloquio, di un esame e di tutte quelle situazioni in cui l’ansia e la frustrazione se non sono perfettamente controllate rischiano di avere il sopravvento. E non c’è deusione più amara, di avere le capacità, ma non portarsi a casa il risultato per eccessiva emotività. «Se la performance non viene percepita come una minaccia ma come una sfida, si attivano tutte i componenti mentali, la concentrazione è al massimo e ci si immerge nell’azione che si sta compiendo. Questa condizione ottimale determina un flusso dinamico di energia mentale che ottimizza le potenzialità individuali determinando la migliore motivazione e prestazione».
Posso accettare il fallimento. Ma non posso accettare di non provarci affatto
COME RAGGIUNGERE IL FLOW
Restare nel presente e metabolizzare in modo consapevole gli errori sono le strategie più efficaci per trovare il proprio flow: «Gli atleti imparano a reagire all’errore in senso positivo, a resettare il prima possibile la mente per restare sul qui e ora», spiega ancor alla dottoressa Bocchi. «Davanti a un errore tendiamo a giudicarci duramente, mentre quello che dovremmo imparare a fare è abbandonare il giudizio e analizzare lucidamente il processo
che ci ha portato a commettere l’errore, con un atteggiamento di curiosità. L’errore si supera analizzando lucidamente la situazione, dando un significato, e ristrutturando quello che è accaduto. Solo così l’ansia si riduce e si è più lucidi per ritornare in uno stato di equilibrio che ci permette di rendere al massimo».
RESILIENZA
La seconda chiave vincente è la resilienza, termine così forte da avere creato una vera e propria cultura negli ultimi anni. La resilienza è la capacità di rialzarsi sempre: dopo una malattia, dopo una delusione d’amore. È reagire alle proprie debolezze e insicurezze. Resilienza è superare con più motivazione di prima le delusioni sportive, gli infortuni, è non mollare anche se i risultati non sono quelli sperati. È uno stato mentale, che consiste ne trasformare i momenti di crisi in opportunità, è vedere il bicchiere mezzo pieno.
«Anche nel dolore c’è una parte di noi che ristrutturandosi acquisisce nuove abilità – spiega la dottoressa Bocchi – gli atleti con i quali lavoro ogni giorno, per esempio, durante infortunio possono crescere tantissimo; se riescono ad affrontarlo e superarlo nel modo giusto ne escono potenziati, più forti e con una maggiore capacità di adattamento».
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