Instagram eliminerà tutti i filtri che promuovono la chirurgia plastica
Instagram mette al bando i filtri che usano, sfruttano e in qualche modo promuovono gli effetti della chirurgia estetica. Forse pochi sanno che da qualche tempo è possibile caricare sul social network filtri e maschere personalizzati: la realtà aumentata che spesso utilizziamo per arricchire o rendere più divertenti le storie, sovrapponendone le animazioni ai nostri volti distorcendone le proporzioni, aggiungendo accessori, modificando la voce, lo sfondo e così via. Lo scorso agosto la piattaforma – o meglio, Facebook, che la controlla – aveva messo in pratica una decisione presa all’ultima F8, la conferenza per gli sviluppatori, consentendo a tutti gli utenti di usare Spark Ar, un software dedicato, per creare e caricare animazioni personalizzate.
Nato come strumento di realtà aumentata dedicato ai soli sviluppatori approvati dal social, Spark Ar è diventato appunto una piattaforma aperta a tutti. Allo scorso agosto le maschere caricate da Menlo Park, dunque non quelle ufficiali di Instagram, erano state sfruttate da oltre un miliardo di persone per le storie di Facebook, Instagram, Messenger e Portal. Si trovano nella ricca galleria degli effetti accessibile dalla sezione «Cerca altri effetti» alla fine della barra dedicata nella fotocamera di Instagram, con l’icona della lente d’ingrandimento. Quando se ne trova una di proprio gusto la si può usare in una storia di prova o scaricare, per averla sempre a disposizione. Anche diverse celebrità come la popstar Ariana Grande o l’imprenditrice Chiara Ferragni hanno creato le propre e in certi casi si sono scatenate autentiche esplosioni di viralità.
In alcuni casi quei filtri mostrano come apparirebbe il proprio volto dopo interventi di chirurgia estetica. Uno di questi è il filtro «Plastica», creato dalla digital designer Teresa Fogolari e usato 200 milioni di volte, che mostra gli effetti sul volto di invasivi interventi di chirurgia estetica. C’è poi «Holy Natural» che ha ben poco di naturale, applicando zigomi in rilievo, labbra a canotto e lentiggini. Un altro si chiama «FixMe» e sovrappone alla propria faccia i tratti di pennarello preoperatori, tipici di un intervento di questo genere. L’autore di quest’ultimo, Daniel Mooney, ha spiegato alla Bbc che «FixMe è stato realizzato solo come critica alla chirurgia plastica, per mostrare quanto la procedura sia sgradevole, con tutti quei tratti e quei lividi». Il creatore ha poi aggiunto di capire il punto di vista del social ma che in fondo «fino a quando alcuni degli account più seguiti su Instagram saranno di persone fortemente migliorate chirurgicamente, rimuovere i filtri chirurgici non cambierà molto le cose». Altri commenti, al contrario, si sono espressi a favore di questa decisione.
In effetti alcune ricerche hanno mostrato che i filtri che modificano i tratti del volto possono avere effetti negativi sulla percezione di sé e comportare un aumento dei casi di dismorfismo corporeo, specialmente fra gli utenti più giovani. Si tratta di un disturbo ossessivo-compulsivo nel quale i pazienti si concentrano patologicamente su una caratteristica o su più caratteristiche del proprio aspetto esteriore, notando imperfezioni o difetti che a chi sta loro intorno appaiono minimi o inesistenti. E facendo di tutto, spesso anche di controproducente o dannoso, per eliminarli. Incluso nel Manuale diagnostico Statistico delle Malattie psichiatriche, di questo disturbo ne soffrono sempre più persone, il 2,5% della popolazione generale e il 7-15% delle persone che si sottopongono a cure dermatologiche o interventi. Anche se i dati sarebbero sottostimati.
Per questo Instagram ha deciso di togliere quelli più esplicitamente legati alla chirurgia estetica. La piattaforma ha aggiunto che rivedrà le sue regole per l’uso dei filtri e che intanto non approverà nuovi effetti del genere. «Vogliamo che gli effetti di Spark AR siano un’esperienza positiva. Stiamo rivalutando le nostre politiche di comunicazione e il modo in cui si correlano al benessere personale degli utenti» ha spiegato un portavoce del social network.
Cosa accadrà nel dettaglio? Mentre il colosso ripensa le proprie policy rispetto a questo genere di strumenti prodotti dal basso, rimuoverà tutti gli effetti associati a un ritocco o un intervento chirurgico, anche quelli che verranno segnalati dagli utenti, e bloccherà l’approvazione di eventuali nuovi filtri simili. Nel frattempo, la piattaforma ha di recente deciso di impedire la visualizzazione ai minori di 18 anni di post che sponsorizzano le diete miracolose.