Luca Zingaretti: «Addio a Montalbano? Camilleri vorrebbe che chiudessimo in bellezza»
«Montalbano rappresenta l’italiano medio con qualche difetto e virtù, a questo si deve il suo successo», era convinto Andrea Camilleri, lo scrittore che lo ha forgiato con la penna. «Molti si riconoscono in lui». È forse per questo che da 21 anni il commissario di Vigàta continua a mietere successi e record in tv. Anche quest’anno non potevano mancare due puntate nuove di zecca della serie che «unisce gli italiani»: Salvo amato, Livia mia (dal 9 marzo su Raiuno e al cinema il 24-25 e 26 febbraio) e La rete di protezione (in onda il 16 marzo).
Per la prima volta Luca Zingaretti si è ritrovato nei panni del commissario più famoso della tv e in quelli di regista dopo la dipartita dello scorso agosto di Alberto Sironi (il mese precedente la morte aveva portato via anche Andrea Camilleri). «Questa stagione è indubbiamente la più dolorosa», afferma l’attore, «perché mancano tre colonne portanti della serie e soprattutto tre amici (a febbraio se n’è andato anche lo scenografo Luciano Ricceri ndr) che, sono sicuro, da lasù festeggeranno il ritorno di Montalbano con un calice di vino».
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Morte Andrea Camilleri, una vita tra libri, Montalbano e sigaretteL’attore romano si è caricato sulle spalle la responsabilità di portare a casa gli episodi della 14esima stagione. «Mi tremavano le gambe, ma poi non c’è stato tempo di pensare», racconta, «ho lavorato 20 ore al giorno per 12 settimane. Ero esausto, ma felice della fatica perché sono sicuro che Alberto avrebbe apprezzato queste due puntate». Zingaretti ha cercato di mantenere lo sguardo dello storico regista della serie, «pensavo a quello che avrebbe fatto lui», afferma, «di mio ho messo un po’ di melanconica dolcezza».
A questo punto ci si chiede quale sarà il futuro di Montalbano. «Ho sospeso il giudizio. Ho tempo per riflettere, per sedimentare il dolore ed elaborare il lutto, poi deciderò se tornare sul set senza questi amici e complici o finire qui questa lunga avventura gloriosa e fantastica». Per l’anno prossimo, i fan possono stare sereni, è già pronto un episodio girato dallo stesso Zingaretti, che incalzato ammette: «Forse Camilleri vorrebbe che chiudessimo in bellezza con la trasposizione del suo ultimo romanzo ancora inedito». Vedremo a quale finale il commissario siciliano andrà incontro.
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Il Commissario Montalbano, successo senza fineIntanto i fan, per la prima volta al cinema, e poi in tv, potranno ritrovare Salvo insieme ai personaggi che lo hanno aiutato ad essere riconosciuto nel mondo: da Mimì Augello (Cesare Bocci) a Fazio (Peppino Mazzotta), dallo squinternato Catarella (Angelo Russo) a Livia (Sonia Bergamasco), l’eterna fidanzata del commissario. Nel primo episodio del 2020 (tratto dai racconti Salvo amato, Livia mia e Il vecchio ladro) Montalbano se la dovrà vedere con l’omicidio di una cara amica di Livia, Angela Cosentino, il cui corpo martoriato dalle coltellate viene trovato nel corridoio dell’archivio comunale. Dall’indagine si scoprirà un giro losco di prostituzione minorile. Come sempre nei gialli di Camilleri si insinuano le ombre della nostra società.
Dopo Montalbano Zingaretti sta valutando la proposta del neo direttore di Raiuno Stefano Coletta di mettere in piedi uno show del sabato sera condotto con la moglie Luisa Ranieri. «Sono felice della proposta», dice l’attore, «reputo Coletta un uomo curioso, intelligente e disposto all’ascolto. Ne parleremo e vedremo se il progetto prenderà forma. L’idea mi alletta».