L’inverno (un altro) della pandemia, come si organizza una famiglia?
«La paura maggiore è quello che può accadere nell’inverno». Lo dice al New York Times il presidente dei pediatri americani, Sean O’Leary, ma è il pensiero che hanno tutti nell’emisfero boreale e che tocca in particolar modo chi ha figli. Come vivere un inverno di pandemia? In che modo si può proteggere al meglio la propria famiglia preservandone la salute fisica e mentale?
LE VACCINAZIONI
Quella per il Covid non c’è ancora, ma il consiglio di tutti i medici è di fare tutte le altre vaccinazioni possibili, compresa l’influenza stagionale. Più gente c’è in salute, minore è l’occupazione degli ospedali per altre malattie e maggiori sono le possibilità di distinguere il Covid dall’influenza.
LE ALTERNATIVE
Molte famiglie sono state colte di sorpresa quando le scuole hanno chiuso in primavera. Bisogna crearsi un piano alternativo per la gestione dei bambini in caso di un nuovo possibile lockdown o della didattica a distanza. Bisogna avere chiare le regole da seguire in caso il bambino si ammali e anche avere un’alternativa all’abituale gestione pomeridiana della famiglia in caso di malattia di chi lo fa abitualmente e anche in caso di quarantena della famiglia.
SOPRAVVIVERE A CASA
È vero che lo abbiamo già fatto, ma stare soprattutto in casa per gran parte del tempo comporta una diversa gestione delle giornate e delle attività. L’associazione non profit, The Child Mind Institute, che si occupa di salute mentale per i bambini e le famiglie dà una serie di consigli. Il primo è non puntare a fare i supergenitori: è normale che i bambini passino più tempo davanti allo schermo e che a pranzo non mangino proprio in maniera salutare.
C‘è prima da preservare la salute mentale della famiglia evitando prima di tutto più ansia di quella che già c’è. Non mettersi preoccupazioni per il futuro, ma guardare al presente. In questo aiutano le routine, gli orari fissi di pasti e sonno, vestirsi ogni mattina, fare le attività settimanali come la serata film per tutta la famiglia o quella in cui si mangia la pizza. Lo psicologo propone anche un momento positivo chiedendosi in cosa si è stati fortunati di settimana in settimana e un approfondimento sulla mindfulness, la meditazione e la consapevolezza di sé.
FARE PROVVISTE (SENZA ESAGERARE)
Bisogna avere l’indispensabile in casa, ma non caricarsi in maniera esagerata. Ovviamente servono i medicinali di base e il termometro per misurare la febbre. Meglio avere idratanti e disinfettanti (per la persona e per le cose). Chi ha figli piccoli deve avere pannolini e latte in abbondanza.
COMBATTERE LA FATICA CHE VIENE DALLA PANDEMIA
È una gran fatica mantenere le distanze, tenere la mascherina e non incontrare gli altri. La pandemia, lo confermano gli esperti, è stressante anche per chi non si ammala. Chi è stressato e stanco abbassa la guardia e tende a rispettare meno le regole mettendosi quindi più a rischio. La via per combattere questa fatica è anche la vita sana: dormire, fare esercizio, mangiare in maniera equilibrata e fare i controlli medici abituali.
La pandemia può essere sfiancante, ma non bisogna dimenticare di mettere la mascherina, di lavare le mani, di evitare i luoghi affollati e di mantenere le distanze dagli altri. Queste, insieme ai test in caso di timore di essere malati, sono le misure più efficaci.
LE MOTIVAZIONI
Vale in un momento normale per il lavoro e ancora di più in questo periodo: cosa faccio quando arriva il crollo? Come mi comporto quando non ci sono più motivazioni? Non bisogna pretendere che questi siano tempi normali. Bisogna cambiare le proprie aspettative secondo Danielle Hairston, assistente all’Howard University College of Medicine che segue il programma di psichiatria. «La percezione che non stiamo facendo abbastanza danneggia le nostre menti e ci demotiva. Meglio accettare che non si può essere sempre produttivi». È fondamentale avere un sistema di supporto familiare o di amici anche se a distanza e imparare ad apprezzare piccole gioie e successi in quei giorni che sembrano sempre lo stesso, come il giorno della marmotta.