L’interval skincare potenzia gli effetti degli attivi nei prodotti
Dopo l’interval training in palestra per allenarsi, l’interval eating a tavola per dimagrire, ecco l’interval skincare, la routine beauty basata sull’alternanza di diversi principi attivi.
I ricercatori delle più importanti case cosmetiche, con dei test che coinvolgono un campione di donne di tutte le età, si sono resi conto che tutti i prodotti di trattamento tendono a raggiungere il plateau, cioè una fase di stabilità dei risultati dopo tre mesi. Prendiamo come esempio una crema per il contorno occhi. Il suo ciclo di vita medio è più o meno questo: la prima settimana i risultati sono importanti e visibili. La pelle sta benissimo, inizia ad avere un aspetto più luminoso e genera in chi la sta utilizzando aspettative molto alte. Entro la quarta settimana, si nota sicuramente un miglioramento generale. Le linee sottili intorno agli occhi si sono attenuate, le occhiaie o le borse sono meno evidenti. All’ottava settimana, il contorno occhi ha ancora un bell’aspetto. Alla dodicesima, però, lo stato della pelle è la stesso di un mese prima.
Chi mette la crema giorno e notte vorrebbe vedere una situazione in crescita costante, ma la crema, dopo aver raggiunto il picco, sembra non poter più andare oltre. I ricercatori pensano che forse è ora di cambiare lo schema della routine quotidiana. Il plateau interessa molte altre aree.
Nel fitness l’allenamento a intervalli serve per impedire ai muscoli di abituarsi allo stesso esercizio mentre le diete a rotazione come la 5:2 sono studiate per mantenere alto il metabolismo del corpo. Anche la cura della pelle potrebbe trarre vantaggio da una metodologia a intervalli.
LA RICERCA: IL PUNTO DI PARTENZA
C’è chi ha studiato coppie di prodotti da alternare, un po’ come la dieta 5:2: uno per i primi cinque giorni, l’altro nel weekend. Per esempio 5 giorni di trattamento con acido ialuronico per idratare e reintegrare e due giorni con un prodotto al retinolo per rigenerare la pelle e renderla più pronta alla cura dei giorni successivi. I test clinici che hanno effettuato le maison beauty, soprattutto per i prodotti antage, su campioni di oltre mille donne, di età compresa tra 35 e 65 anni, per un periodo almeno di un anno, hanno dato risultati decisamente positivi. Già dopo i primi sei mesi di test, l’interval skincare ha modificato il trend delle creme antietà che smettono di funzionare dopo i fatidici tre mesi. Infatti, due terzi delle donne testate hanno concordato che ogni mese la loro pelle era migliore rispetto al mese precedente.
Alla fine dello studio, le donne apparivano più giovani rispetto a un anno prima perché il trattamento antietà, alternato ad altri prodotti, continuava a dare risultati, non raggiungendo mai il plateau. Oltre ai prodotti anti-age, l’interval skincare si applica molto bene ai peeling progressivi, prodotti da utilizzare di notte per brevi periodi, per stimolare il rinnovamento cellulare e permettere alla pelle di essere più ricettiva alle sostanze attive utilizzate di giorno. La fase uno contiene AHA per eliminare le cellule morte della pelle in un ciclo di 14 notti. La fase due per le successive 14 notti contiene una miscela di acido salicilico e acido glicolico per ridurre la comparsa di linee sottili e rughe. Gli interval peeling sono progettati per essere utilizzato fino a sei volte all’anno, quindi sono consigliati al cambio di stagione e mai mentre ci si espone al sole.
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