Belluno, multe non incassate per 2,7 milioni, «Servono soluzioni estreme»
foto da Quotidiani locali
Circa 2,8 milioni di euro di Imu non pagati e altri 2,7 milioni mai incassati dalle sanzioni al codice della strada, circa il 50% delle multe fatte negli ultimi anni. Sono solo due dei dati macroscopici che verranno illustrati durante il consiglio comunale di martedì dedicato all’approvazione del rendiconto di bilancio dell’anno 2023.
«Rispetto ad altre zone d’Italia», spiega il vicesindaco e assessore al bilancio, Paolo Gamba, «a Belluno riusciamo ad incassare molto, ma non c’è dubbio che gli arretrati sono enormi. Il problema è che non è facile riuscire a riscuotere». Le difficoltà nella lotta all’evasione sono state sottolineate anche dalla Corte dei Conti in una lettera al Comune di Belluno, bacchettato principalmente per i ritardi nell’approvazione del rendiconto annuale. «Per legge», dice ancora Gamba, «il consuntivo va fatto entro il 30 aprile, ma per diversi anni questa data non è stata rispettata. I motivi sono molteplici e la lettera della Corte dei Conti non è una novità, perché ogni anno viene segnalata questa problematica, come quella sulle mancate riscossioni o altro. Il ritardo nell’approvazione del rendiconto segnalato dalla Corte si riferisce all’anno 2021, slittato a fine luglio 2022. L’amministrazione Massaro non aveva proceduto entro il 30 aprile e noi ci eravamo appena insediati, serviva tempo per avere tutti i dati».
L’assessore precisa che riuscire a rispettare i termini non è semplice: «I ritardi sono stati registrati dall’amministrazione precedente, ma anche noi siamo arrivati lunghi lo scorso anno. Quest’anno riusciremo a portare il rendiconto entro i termini di fine aprile, ma per riuscirci siamo partiti a novembre, subito dopo l’approvazione del bilancio previsionale un mese prima della scadenza, con l’ufficio ragioneria che ha fatto un cronoprogramma da rispettare in tutti i settori per evitare di sforare di nuovo».
Tornando alle multe e alle tasse non riscosse dal Comune, Gamba precisa: «È un tema che verrà trattato nella mia relazione di martedì, dove viene sottolineato che il vero problema è che la gente non paga. Per mettere in moto la macchina della riscossione serve tempo, deve attivarsi anche l’ufficio dell’Agenzia delle entrate e in alcuni casi gli importi sono così bassi che è poco conveniente procedere alla riscossione, ma è vero anche che 2,7 milioni di euro di multe non pagate e milioni di cartelle esattoriali non riscosse gridano vendetta. Non mi piace vessare i cittadini, lo Stato ci dice che dobbiamo occuparcene noi e non siamo contenti di farlo, ma non è giusto non pagare. Alcuni Comuni adottano misure estreme, come le ingiunzioni di pagamento che finiscono con il blocco amministrativo o addirittura fisico dell’auto e se continua così dovremo farlo anche noi».