Scomode e indisciplinate, le «cattive ragazze» del muto
Seducenti e sofisticate. Capricciose, disubbidienti, umili o umiliate (e infine riscattate). Oppure «vamp», che sta per «vampira», termine assai in voga tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Novecento per identificare il prototipo della femme-fatale: mangiatrice di uomini perversa e priva di scrupoli, armata di un fascino languido e irresistibile. Che appartengano a un preciso «modello» femminile o che invece compiano ogni sforzo per rompere schemi precostituiti, le donne spadroneggiano... Читать дальше...