In Russia all’inizio del Novecento, amore e massimi sistemi al fresco di un gazebo
Di tutte le profezie degli inesausti sognatori cechoviani, che incendiano il grigiore dello spirito in fantastiche prefigurazioni della società dell’avvenire, una delle poche che possa dirsi avverata è quella del rozzo, risoluto e terragno Lopachin, che consiglia ai latifondisti di vecchio stampo del Giardino dei ciliegi di affittare a cittadini bramosi di dace una parte della tenuta sommersa di ipoteche (che, alla loro sordità, finirà lui per comprarsi): «Tutte le città, anche le più piccole, sono ormai circondate di dace. Читать дальше...