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Il Manifesto
Март
2019

Новости за 30.03.2019

Giovanni Truppi tra «Poesia e civiltà»

Il Manifesto 

«Poesia e civiltà sono stati due concetti chiave durante la stesura del disco ma vorrei precisare che la poesia la fanno i poeti, io scrivo delle canzoni. La poesia la vivo più come qualcosa a cui tendere, un atteggiamento, un ideale» Con questi termini, quasi da cantautorato anni ’70, Giovanni Truppi ha presentato pochi giorni fa il suo quarto album, Poesia e civiltà per l’appunto, sottolineando fin da subito una scelta quasi inattuale nel panorama contemporaneo «Il cantautorato è il … Continua

La parabola del Walkman

Il Manifesto 

Il nome era di quelli farlocchi, che inducono a pensare a qualcosa di ovvio, che non ha bisogno di spiegazioni. Se poi cerchi di analizzarlo, quel nome, o ricondurlo a una qualche logica grammaticale o semantica della lingua evocata non vuole dire nulla. Come il renziano Jobs Act: uno pensa a qualcosa come «azione per i lavori», e poi scopre che era l’acronimo di Jumpstart Our Business Startups Act, come negli Usa nel 2012 definirono un intervento di legge per … Continua

Mattoncini di Biennale

Il Manifesto 

Centinaia di mattoncini lunghi e stretti giacevano al centro della stanza. Non erano lasciati alla rinfusa ma assumevano una disposizione logica, facendo parte di uno schema che richiamava la pianta di una città. Quelli di dimensioni maggiori stavano allineati su due file, una perpendicolare all’altra ed entrambe più lunghe di altre, che sembravano fungere da assi viari principali. Potevano corrispondere al cardo e al decumano (direzione nord-sud ed est-ovest) che intersecandosi segnavano in modo... Читать дальше...



C’eravamo tanto combinati

Il Manifesto 

In un documentario del 2017 «Singled» le due registe catalane Ariadna Relea e Mariona Guiu raccontano le storie di cinque donne in quattro angoli di mondo: Melbourne, Barcellona, Shangai e Istanbul. La trama si sbriglia nel tema spinoso della singletudine odierna come scelta voluta o subita, non esente dallo stigma sociale, che sia lo «shengu» cinese o la pressione della società turca. C’è chi decide di usare le proprie disgrazie da app di incontri per stand up comedy, chi sceglie … Continua

Magazzini fotografici

Il Manifesto 

Le categorie della «orizzontalità» e della «verticalità» utilizzate da Baudrillard riferendole rispettivamente a Los Angeles e New York, possono essere tranquillamente applicate per la loro valenza urbanistico-concettuale ad altre realtà e contesti. Napoli, ad esempio, è una città sostanzialmente «orizzontale» nell’accezione positiva di un’espansione culturale magmatica ma anche in quella negativa della mancanza di un centro verticale. Ci riferiamo soprattutto alla programmazione artistica e culturale... Читать дальше...

La porta aperta di Candido Cannavò

Il Manifesto 

Un direttore che lavorava con la porta aperta. È questo il profilo di Candido Cannavò, storico direttore della Gazzetta dello Sport, alla guida della Rosea per diciannove anni, ricordato dall’Uisp nazionale e dall’Ordine dei giornalisti della Lombardia nel convegno «Comunicare lo sport attraverso il sociale» svoltosi a Milano a Palazzo Marino. Per anni Candido Cannavò è stato corrispondente da Catania del quotidiano sportivo di via Solferino , mentre lavorava al giornale La Sicilia, dove scriveva... Читать дальше...

Miss Baek, due storie di abuso a Seul

Il Manifesto 

Due piedini luridi nelle ciabatte da mare in un inverno gelido. Una mano di bambina violata che si insinua in quella di una giovane donna per cercarvi riparo. Kim Ji-eun e Baek Sang-ah si sono appena conosciute in un vicolo lastricato di neve, ma entrambe si portano negli occhi e nel cuore l’impronta infernale dell’abuso domestico. La grande se lo trascina dentro dall’infanzia, come un macigno, che ora precipita innanzi alla visione del corpo della madre – colei che le … Continua

Donne nella società indiana

Il Manifesto 

Tra gli ospiti della 9° edizione del «Ca’Foscari short film festival», spicca la giovane regista indiana Maaria Sayed che affronta, attraverso i due lavori Aabida e Chudala, la complessità della società indiana dove le donne, consapevoli della loro soggettività, cercano di emergere e trovare la propria dimensione tra doveri patriarcali e desideri individuali, tra nuove e vecchie generazioni. Come nasce l’idea del film «Aabida»? Ho sentito con le mie orecchie lo scoppio della bomba esplosa il 26 novembre... Читать дальше...



Personnages: fra i ricordi di Maliheh Afnan

Il Manifesto 

Nuoro, 14 marzo 2019. “Ciò che rimane ha un forte significato per me.” – afferma Maliheh Afnan (Haifa 1935-Londra 2016) – guardando la videocamera in un’intervista realizzata prima della sua scomparsa – “Porti via ciò che puoi, ma ti lasci molto alle spalle.” Il suo appartamento londinese, nel quartiere esclusivo di Kensignton – ultimo rifugio di peregrinazioni intercontinentali – è ancora così come compare in alcune sequenze delle interviste raccolte tra il 2013 e il 2016 da Rose Issa, critica …... Читать дальше...

Adolescenti romantico terminali

Il Manifesto 

I giovani stanno tutti morendo. Non come James Dean o Kurt Cobain. Non stiamo parlando del vecchio detto: «Vivi freneticamente, muori giovane e lasci un bel cadavere!» Non sono droga sesso e rock ‘n roll a distruggere queste giovani vite. Sono invece il cancro di «Colpa delle stelle» o il disturbo immunitario di «Noi Siamo tutto» o la leucemia in «Quel fantastico peggior anno della mia vita» e in «Now is good» o lo xeroderma pigmentoso in «Il sole a … Continua

Prevediamoci!

Il Manifesto 

Pazienti ingannati, ex junkies e artisti fuori canone perbene portano a casa un magnifico risultato visto che la National Portrait Gallery di Londra declina una donazione di 1.3 milioni di dollari dalla famiglia di filantropi Sackler. La Sackler trust è proprietaria della Purdue Pharma società nell’occhio del ciclone dell’attivismo statunitense per la produzione di un oppioide sotto forma di antidolorifico che genera dipendenza, l’OxyContin. Nan Goldin artista dal valore indiscusso, ex dipendente... Читать дальше...

Il sottile dubbio del passato

Il Manifesto 

La bellezza fotografica di Ricordi?, la nuova (da Dieci inverni sono passati quasi dieci anni) commedia di Valerio Mieli passata a Venezia e ora nelle sale, è tutt’altro che fortuita (Mieli nasce fotografo) e men che mai gratuita, perché tutta riconnessa a un discorso sull’evocazione del passato e su quelle sue possibilità falsificanti che insinuano il dubbio sottile e infugabile sulla reale consistenza di ciò che viviamo. Quando commedia sentimentale non significa film «leggero». Ne abbiamo parlato con il regista. Читать дальше...

Vogliamo i generali

Il Manifesto 

A differenza della più richiesta Lucia Annunziata io non sono, per dirla con Di Battista, una puttana professionista, ma semplice puttana pubblicista, e in questa (sotto)veste mi sono infilato di stramacchio dentro agli Stati Generali dell’Editoria. A far da padrone di casa chiusa c’era Orsetto Mannaro Crimi, cliente d’onore Mr. Conte I Suppose. Non ero l’unico imbucato, con me, dietro al pesante tendaggio di velluto rosso, s’era acquattata pure quella zoccola di Radio Radicale: oh! come annusa un convegno... Читать дальше...

Caso Pasolini

Il Manifesto 

Quando Pino la Rana si era inventato una vita da barman in un baretto del Testaccio, andava sciorinando un’infinità di nomi, quasi in modo irrefrenabile, dimostrando palesemente di non capire l’enormità di quello che andava dicendo. Il nome più eclatante che fece fu quello di Jacques Berenguer del Clan dei Marsigliesi e fu lui, unitamente a due picchiatori neofascisti, a massacrare lo scrittore. Sui due neofascisti Pelosi fu reticente soprattutto, credo, per la scarsa consistenza dei nomi. Uno dei due... Читать дальше...

L’armadio della memoria

Il Manifesto 

Cammino su una strada larga della Romanina, borgata di Roma, semi deserta battuta dal vento di tramontana. Sui cancelli delle abitazioni niente indica che tra queste case c’è un luogo dove le donne maltrattate possano trovare aiuto. Invece il centro antiviolenza Marie Anne Erize, da qualche tempo, è stato trasferito qui, in un edificio di recente costruzione. Stefania Catallo ne è la presidentessa e una delle fondatrici. Con lei iniziamo una chiacchierata su questa esperienza nata nel 2011 a Tor... Читать дальше...

Giù le mani dalle mance

Il Manifesto 

“Giù le mani dalle nostre mance”. Questo, in breve, il succo del messaggio firmato da centinaia di cameriere/i e baristi newyorkesi in risposta alla campagna di sedici attrici hollywoodiane presso il governatore Andrew Cuomo. IN UNA LETTERA firmata un paio di settimane fa, tra le altre, da Sarah Jessica Parker, Jane Fonda, Natalie Portman, Lily Tomlin e Reese Whiterspoon, le star chiedevano al governatore dello stato di New York di istituire il minimo garantito a cameriere, baristi ed estetiste -categorie... Читать дальше...

La ragazza col caschetto, allegra rivoluzionaria dell’immaginario

Il Manifesto 

La prima immagine che ho di Agnès Varda è il volto pallidissimo di Sandrine Bonnaire/Mona, solitudine rabbiosa sulle strade della Francia, in quello che è ancora oggi l’unico film punk d’oltralpe: Sans toit ni loi, Senza tetto né legge, l’attrice che poi sarebbe divenuta un’icona fuoriclasse non aveva neppure vent’anni, nel 1985 il film aveva vinto il Leone d’oro alla Mostra di Venezia. Ce ne saranno altre, sparse dentro e fuori lo schermo, il cortile di rue Daguerre, nel 14° … Continua

Via dalle convenzioni cercando un’altra strada tra mille difficoltà

Il Manifesto 

Quando in Cléo de 5 à 7 Corinne Marchand si guarda allo specchio e si toglie il cappello, il suo personaggio si trasforma da colei che è guardata in colei che guarda e che decide autonomamente della propria immagine. Questa rivoluzione dello sguardo è centrale per comprendere la poetica e la politica di Varda, cineasta e femminista. «Essere una cineasta femminista significa uscire dallo specchio e dall’immagine in cui la società ci propone di rifletterci, uscire dalla cucina, andare fuori, … Continua

Uno sguardo senza pregiudizi rivolto all’essere umano

Il Manifesto 

Varda è una cineasta della Nouvelle Vague. Ma c’è nel cinema di Varda una libertà e un’immaginazione che la Nouvelle Vague non aveva. Come mai? Due ragioni. La prima è che Varda non veniva né dal cinema né dalla cinefilia ma dalla fotografia. La seconda è che era una donna. Ce n’è una terza: Varda non ha aspettato il terzo film per essere sé stessa. È entrata nel cinema con i propri gusti, con le proprie idee, con le proprie … Continua


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Юрий Башмет

В Красноярске завершился 4 фестиваль под руководством Юрия Башмета





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Здание обрушилось. На востоке Москвы сильно горит бывший завод «Торос»

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Росгвардейцы огнем из стрелкового оружия уничтожают беспилотники ВСУ




La bellezza del mondo in una patata raggrinzita e poi di nuovo germogliata

Il Manifesto 

Che fosse o meno l’esponente femminile della Nouvelle Vague non ha importanza: Agnès Varda che ha sempre rifiutato di uniformarsi a qualsiasi etichetta, è stata sicuramente una autrice visuale libera e completa. Senza tetto né legge (come il titolo di un suo film), Varda ha attraversato anche i territori dell’arte contemporanea, impervi e discordanti, depistando categorie e discipline rigide e facendo sconfinare il suo immaginario in utopici e devianti oggetti del divenire: arte, suono, street art. Читать дальше...

Amore, guerra e camere digitali. L’artigiana del desiderio

Il Manifesto 

Qui di seguito degli estratti di un’intervista rilasciata da Varda al «manifesto» nel 2001. ARTIGIANATO E DESIDERIO Il cinema come artigianato è una condizione indispensabile quando lavori fuori dal sistema. È lì che impari a utilizzare i mezzi del cinema che partendo dal niente diviene tale, cioè che diviene cinema partendo dal desiderio di cinema. Che è diverso dal fatto di costruire immagini per spingere la gente ad avere reazioni o per riempire le sale. Questo davvero non mi interessa. … Continua

I diari della panchina

Il Manifesto 

Non basta la filosofia o la letteratura della panchina, ci vuole la pratica. Non è davvero sufficiente ragionare sopra lo spazio sospeso e lo sguardo dagli assi di legno dell’arredo stradale, ci vuole l’uso, possibilmente quotidiano, dello strumento. Fino a immedesimarsi, fino a diventare panchina, con tanto di nome: Panca. Ma per farlo la condizione fondamentale è essere una riserva. Non un protagonista attivo del mondo ma un gregario ormai in disuso che sostiene con lo sguardo le vite altrui, …... Читать дальше...

Maria Baroncini, una vita al servizio della militanza comunista

Il Manifesto 

A scrivere della sua vita, Maria Baroncini era stata sollecitata da Enrico Berlinguer, in una stagione ricca di memorialistica sulla lotta partigiana, sull’esperienza del confino, sull’antifascismo militante. Ma quando il testo fu pronto, Baroncini quasi ottantenne fu assurdamente uccisa in casa da un nipote eroinomane nel corso di una rapina. Dopo trentacinque anni, per la cura di Maria Luisa Righi, vede finalmente la luce Memorie degli anni difficili (Lithos, pp.144, euro 12), accompagnato da una prefazione di Rosanna De Longis... Читать дальше...

America latina, storie e lucenti contraddizioni

Il Manifesto 

L’America latina ha tante facce. Come ci ha ammonito lo scrittore cubano Alejo Carpentier, in questa porzione di mondo c’è il «reale meraviglioso» che rende labile la frontiera tra cruda realtà, fantasia e immaginario. Il libro recente di Gabriella Saba e Alberto Somoza prova a raccontarcene alcune di queste facce: Un continente da favola (Rosenberg & Sellier, pp. 182, euro 16). Sin dalla suddivisione in sezioni, si intuisce che la finalità non è presentare una lettura scontata o a tesi … Continua

Stanze di vita quotidiana tra amore e morte

Il Manifesto 

E’ passato poco più di un anno dalla scomparsa di Domenico Colantoni (1938-2018) che, dall’inizio dei ’90, si era ritirato a Paterno, paese natio a pochi chilometri da Avezzano, allontanandosi così dall’ambiente artistico romano in cui era approdato nel 1957 e dove aveva raggiunto una certa notorietà a partire dalla fine degli anni 70. Instancabile pittore e formidabile disegnatore (aveva studiato a Urbino all’Istituto di grafica e microincisione presso la Scuola del libro), Colantoni ha realizzato... Читать дальше...



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