Tra spazi empirici e luoghi ideali, autoritratto dubbioso di Adam Zagajewski
A due settimane di distanza dagli attentati dell’11 settembre 2001, il «New Yorker» pubblicò in chiusura del suo numero speciale dedicato all’attacco Try To Praise The Mutilated World, una poesia di Adam Zagajewski nella traduzione di Clare Cavanagh, che venne unanimemente percepita come una reazione diretta a quei drammatici eventi. Esortando se stesso a non soffocare il proprio canto nonostante le risa trionfanti dei «carnefici», Zagajewski delinea una poetica del «malgrado tutto», tenacemente aggrappata ai brandelli di bellezza che... Читать дальше...